Resto del Carlino:«Neppure ci contavo»
Bologna, amaro il rettore
NON È DELUSO per i circa 32 milioni in più che resteranno solo una promessa — «Non ci avevamo fatto affidamento più di tanto», ammette — ma per l’ennesimo segnale negativo che arriva da Roma, «dove non si riesce a capire che il futuro di questo Paese si basa anche sull’educazione superiore e la ricerca scientifica».
Il rettore dell’università di Bologna, Pier Ugo Calzolari (foto), scuote la testa. Però non fa drammi «sulle mancate promesse dei ministri Mussi e Padoa Schioppa» che si traducono in un congelamento del Patto per l’università che con la Finanziaria avrebbe dovuto garantire un robusto malloppo di ‘fondi incentivanti’ pure all’Alma Mater, circa 32 milioni appunto.
«Prima di tutto — nota Calzolari — nessuno aveva messo nero su bianco che ci sarebbe toccata esattamente questa cifra e certo non abbiamo costruito progetti su quei soldi. Tant’è che nel bilancio di previsione 2008, come quota aggiuntiva del fondo di finanziamento ordinario, abbiamo previsto di ottenere 5 milioni, non 32: speriamo che arrivino».
Il rettore capisce «la situazione economica nella quale si trova l’Italia», però non approva «che ancora una volta si sia deciso di trovare fondi per altre questioni sacrificando università e ricerca». Il futuro? «Come sempre si andrà avanti — chiude Calzolari — con impegno e buona volontà cercando di mantenere sempre alti i livelli di qualità che ci caratterizzano. Nonostante la nostra, come altri atenei, sia una università sottofinanziata».
Matteo Naccari