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Resto del Carlino-'Meno ideologia, alla scuola serve una riforma bipartisan'

'Meno ideologia, alla scuola serve una riforma bipartisan' Riunioni, raccolte di firme, prese di posizione. grande è il subbuglio nel mondo della scuola. E anche con qualche tirata ideologica d...

08/04/2002
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Il Resto del Carlino

'Meno ideologia, alla scuola serve una riforma bipartisan'
Riunioni, raccolte di firme, prese di posizione. grande è il subbuglio nel mondo della scuola. E anche con qualche tirata ideologica di troppo. In mezzo, genitori, studenti, insegnanti che rischiano di non raccapezzarsi più. Abbiamo girato qualche domanda a Franco Fondriest (nella foto), direttore didattico e voce ascoltata nel mondo della scuola, Una voce forse fuori dal coro che consiglia meno ideologia e approccio bipartisan ai temi dell'istruzione. Vediamo.
C'è grande confusione: che accadrà il prossimo anno scolastico?
Per quanto ne sappiamo ora, la scuola sarà quella che c'è adesso; il riordino dei cicli di Berlinguer/De Mauro è stato sospeso e la riforma Moratti non è ancora stata approvata dal Parlamento.
Siamo vittime da manie di riforma, o il cambiamento è necessario?
Ricordiamoci che la scuola italiana, in generale, è stata, fino a pochi anni fa, una delle migliori del mondo; nonostante ciò, alcuni cambiamenti si sono resi necessari: una "essenzializzazione" dei programmi; un loro coordinamento, in particolare tra la scuola elementare e media; una riduzione dell'orario scolastico, alle superiori; il termine della scuola superiore a 18 anni.
Un giudizio sulla riforma del centro-sinistra
Il cosiddetto "riordino dei cicli" era un bellissimo sogno, ma compito della politica non è quello di sognare bensì quello di tradurre i sogni in progetti attuabili. Ma c'è di peggio! Gli anni del centro-sinistra sono stati quelli in cui, mentre si predicava il rinnovamento della scuola pubblica, si smantellava un apparato amministrativo ed un sistema di regole che aveva garantito il regolare funzionamento delle scuole In pratica, mentre si voleva migliorare la scuola, non si riusciva nemmeno a nominare gli insegnanti per settembre.
E l'autonomia scolastica?
Siamo chiari, le scuole non hanno più autonomia di prima; anzi, con la sostanziale smobilitazione dei Provveditorati, l'autonomia delle scuole è stata soffocata dal mare di carte del decentramento amministrativo, perché di questo si è trattato.
E le riforme del centro destra?
Per ora, una sola riforma è stata approvata, quella degli esami di Stato. Da quest'anno, infatti, gli studenti non saranno giudicati da insegnanti esterni, ma dai loro professori. Si tratta di una riforma che può solo peggiorare la qualità dell'istruzione e demotivare gli insegnanti migliori. Con l'abolizione dei commissari esterni viene a mancare l'unico incentivo (oltre all'etica professionale) ad insegnare meglio e per studiare di più.Per quanto riguarda l'annunciata riforma della scuola, le modifiche all'attuale sistema sono la possibilità di incominciare la scuola con qualche mese di anticipo, la riduzione del tempo-scuola anche alle elementari ed una maggiore separazione, nella scuola secondaria, tra studenti della formazione professionale e quelli della liceale-tecnica.Premesso che non si tratta di riforme radicali, nessuna di queste mi convince.Infatti, l'anticipo scolastico può solo complicare ulteriormente la già complessa e variegata situazione delle classi.La riduzione del tempo scuola alle elementari può solo creare difficoltà di ordine sociale.Ed a proposito di più netta separazione tra istruzione professionale e liceale-tecnica, è bene ricordare che la scuola non è il luogo ove si fotografa la realtà, ma luogo di promozione e di mobilità sociale.Non vorrei che, in futuro, vi fosse qualcuno che proponesse il teste del D.N.A. per decidere il percorso scolastico dei nostri studenti fin dalla nascita.
Insomma, per lei ci vorrebbe una riforma bipartisan
Quello che molti uomini politici non hanno ancora compreso è che le riforme della scuola non si fanno a colpi di maggioranza; occorre un consenso più ampio; un consenso delle migliori forze rinnovatrici, non una bassa mediazione tra gruppi che tutelano interssi particolari; la scuola non è luogo di scontro, ma di incontro.
E' ottimista o pessimista?
La scuola pubblica, nonostante tutto, gode ancora in Italia di un larghissimo consenso.Una recente ricerca dell'Eurispes ha messo in luce come più dei due terzi dei docenti ritengono che la scuola pubblica abbia un corpo docente, una didattica e contenuti formativi migliori della scuola privata.Il problema vero della scuola pubblica è quello di trovare il modo di premiare i molti operatori competenti, impegnati ed appassionati e di allontanare i pochi incapaci (che sono però quelli che fanno notizia)


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