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Resto del Carlino-Ma al ministero si parla di rinvio della riforma

Ma al ministero si parla di rinvio della riforma ROMA '#8212; L'avvio della riforma? "Non è detto che coincida con la partenza dell'anno scolastico". Non solo: al ministero dell'Istruzio...

21/08/2002
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Il Resto del Carlino

Ma al ministero si parla di rinvio della riforma

ROMA '#8212; L'avvio della riforma? "Non è detto che coincida con la partenza dell'anno scolastico". Non solo: al ministero dell'Istruzione affermano che "non c'è ancora alcun ufficio competente a valutare le domande di sperimentazione". Si rischia dunque un clamoroso slittamento e i sindacati non ne sono stupiti.
La scuola sta per cominciare, e i tempi sarebbero maturi per conoscere finalmente con chiarezza le modalità di attuazione del "progetto nazionale di sperimentazione", della 'miniriforma Moratti'. Sarebbero. Invece la confusione regna sovrana, e del famigerato elenco delle scuole '#8212; uno o due circoli didattici per provincia '#8212; non c'è traccia. E d'altra parte le scuole sono ancora chiuse, dunque non è possibile, né lo sarà ancora per qualche settimana '#8212; riunirne collegi e consigli per iniziare le procedure di candidatura dei singoli istituti alla sperimentazione. La riforma '#8212; il cui punto più discusso è l'ammissione anticipata in prima elementare dei bambini che compiranno cinque anni e mezzo entro il 28 febbraio, e nella scuola materna dei bambini che compiranno due anni e mezzo entro la stessa data '#8212; rischia di non partire per quest'anno scolastico, o di partire con tale ritardo da non giustificare più la sua idea cardine, cioè l'ingresso anticipato dei piccoli. Senza contare i disguidi burocratici che subirebbero le graduatorie delle elementari e delle materne in seguito ad un varo della riforma 'in seconda battuta'.
I funzionari del Ministero dell'Istruzione restano sul vago, sono restii a fornire chiarimenti. Dicono che "al momento non c'è nessun elenco delle scuole" e " tutte le notizie ufficiali sono disponibili nel sito internet del ministero". Dove, oltre alla rassegna stampa e al testo del decreto, sull'argomento c'è ben poco. Salta all'occhio, però, un comunicato che annuncia: "Stanno pervenendo agli uffici del ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca numerosissime richieste di adesione alla sperimentazione del progetto in ambito nazionale riguardante la scuola dell'infanzia e il primo anno della scuola elementare in vista della riorganizzazione del sistema scolastico. Le richieste '#8212; continua il testo '#8212; provengono da uffici scolastici regionali e provinciali, circoli didattici, singole scuole e amministrazioni comunali". Inevitabile una seconda telefonata per chiarire quale sia l'ufficio competente a visionare questo fiume di domande. E il ministero di Viale Trastevere risponde: "Per il momento non c'è nessun ufficio competente". Ma allora, come farà la riforma a partire in tempo? "Non è detto '#8212; rispondono ancora '#8212; che l'avvio della riforma coincida con l'inizio dell'anno scolastico".
Un "caos prevedibile", commenta Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola. Che rispecchia una riforma "pasticciata e improvvisata" dal punto di vista organizzativo. Di Menna appare scettico sui tempi di attuazione: "Nella più rosea delle ipotesi '#8212; dice '#8212; la riforma potrà avviarsi a fine settembre. L'anno scolastico prende il via il nove settembre. E il Consiglio nazionale della Pubblica istruzione si riunirà il dieci, l'undici. Poi occorrono le delibere dei consigli d'istituto, e infine i direttori regionali predisporranno l'elenco. E non mi risulta '#8212; dice ancora Di Menna '#8212; che esistano già dei team di lavoro in sede regionale". "L'idea più intelligente '#8212; conclude Di Menna '#8212; sarebbe rimandare all'anno prossimo". Stefano D'Errico dell'Unicobas Scuola non ha dubbi :"La riforma non parte. O almeno, non per le elementari, salvo pochissime eccezioni".
di Claudia Marin


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