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Resto del Carlino: La pagella diventa il jolly per entrare all’università

I buoni voti? Una ‘dote’ per i corsi a numero chiuso

28/07/2007
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Il Resto del Carlino

La pagella diventa il jolly per entrare all’università tutto questo si traduce nel fatto che gli aspiranti a facoltà con test di ingresso potranno contare anche su 25 punti di bonus per i brillanti risultati scolastici oltre agli 80 previsti per i test stessi. A quota 25 si arriva tenendo conto della media complessiva, non inferiore a 7 decimi dei voti ottenuti negli scrutini finali degli ultimi tre anni di scuola superiore, del voto finale della maturità, non inferiore a 80/100 e dell’eventuale lode. Faranno parte del computo anche le votazioni finali, non inferiori agli 8/10 ottenute negli ultimi tre anni nelle materie attinenti alla facoltà scelta.

IL DECRETO prevede anche percorsi di orientamento per aiutare i ragazzi a scegliere il ‘dopo’. Saranno operativi dall’anno scolastico 2008-2009 per i giovani del terzo e quarto anno delle superiori e poi per quelli dell’ultimo anno. In questo cammino di orientamento saranno basilari contatti e scambi con il mondo accademico. Secondo il ministro Fioroni si tratta di «un’altra tappa verso il traguardo della valorizzazione del merito», mentre per Mussi è importante che i giovani trovino uno sbocco universitario: «L’Italia ha bisogno di laureati».
Scettici sul provvedimento i giovani di Forza Italia e l’ex sottosegretario Valentina Aprea secondo la quale Fioroni e Mussi ripropongono iniziative già prese dalla Moratti.

ENTUSIASTA Albertina Soliani dell’Ulivo, mentre appaiono «tiepidi» alcuni rettori universitari ben decisi a preservare l’autonomia degli atenei.
Alessandro Finazzi Agrò, rettore di Tor Vergata, chiede garanzie al ministro dell’Istruzione: «Ci deve essere certezza sull’omogeneità della preparazione degli studenti; la nuova maturità va in questo senso, servono strumenti anche per monitorare l’operato delle scuole durante gli anni di studio. Comunque, premiare gli eccellenti ci aiuterà anche a selezionare meglio gli studenti». Per il rettore di Roma Tre, Guido Fabiani qualunque iniziativa per valorizzare il merito è assolutamente positiva «perchè ci aiuta a compiere la nostra missione».

«RICONOSCERE il merito dei più bravi — commenta il rettore della Sapienza Renato Guarini — è giusto. Ma occorrerà tener conto in qualche modo del fatto che le scuole non garantiscono tutte lo stesso livello di preparazione. Non vorrei si creasse una forma di sperequazione». Proprio questo, ricorda Guarini, era stato il motivo che aveva spinto gli atenei a non tenere conto del voto di maturità negli ultimi anni. «Sarà necessario creare delle fasce di punteggio in base al voto preso alla maturità», aggiunge il rettore de La Sapienza.
s. m.


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