Resto del Carlino-In classe a cinque anni?La scuola fa resistenza

In classe a cinque anni?La scuola fa resistenza

A dieci giorni dall'inizio delle lezioni, vi sono difficoltà, dubbi e perplessità sulla possibilità di attuare in tempi così brevi la bozza di riforma della Moratti per la sperimentazione del primo anno delle scuole materne e della prima elementare: in particolare, appare difficile - anche se non c'è nulla di certo e definitivo - che per quest'anno scolastico si possa iscrivere i bambini alle elementari un anno prima, ossia quando hanno cinque anni e mezzo. E se ci si arriverà pochissimi bambini ne usufruiranno.
I dubbi sono emersi nella riunione infomativa a cui sono stati invitati i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi della città e della provincia, incontro che si è tenuto ieri pomeriggio all'Ipsia Lombardini. Ad informarli c'erano i dirigenti tecnici Luciano Lelli e Luciano Rondanini e la dirigente del Csa (ex provveditorato agli studi) Maria Luisa Altomonte. Adesso i dirigenti scolastici dovranno portare agli organi collegiali delle loro scuole le informazioni ricevute e insieme a questi ultimi decidere se candidarsi o no per attuare la riforma.
Le candidature dovranno poi pervenire al Csa. E chi vorrà candidarsi per mettere in atto la riforma dovrà correre perché i bambini arriveranno sui banchi di scuola fra poco più di settimana. I genitori, in alcune realtà della città come il terzo circolo, premono per iscrivere i loro figli a scuola con un anno di anticipo, sono quei bimbi che compiono tre o sei anni entro il prossimo 28 febbraio.
Le possibilità per i genitori di poter accedere alla 'primina' o alla materna con anticipo sono ridotte, poiché è previsto che, fra città e provincia, solo due circoli attuino la riforma senza peraltro aumentare il numero delle classi già formate. Non basta: in un solo circolo sarà possibile riaprire le iscrizioni, il cosiddetto anticipo.
Ieri i dirigenti scolastici o i loro delegati non si sono scoperti, hanno cercato di capire concretamente in cosa consiste attuare la riforma, chiedendo spiegazioni ai dirigenti tecnici; nessuno di loro ha palesato le proprie idee, tranne Antonio Claser, contrario a questa sperimentazione e a questa riforma, perché la giudica \.
Vittorio Cenini, invece, dirigente dell'istituto parificato San Tommaso di Correggio ha fatto capire che in quella scuola privata pare ci sia l'intenzione di anticipare, anche se non ufficialmente, in larga misura la riforma per non trovarsi impreparati il prossimo anno quando andrà in vigore e perché alcuni gentori l'hanno già richiesto.
La scuola privata, quindi, già da ora si pone in forte concorrenza con quella pubblica?
I dirigenti tecnici Rondanini e Lelli sono stati rassicuranti, hanno spiegato chiaramente in cosa consisterà la sperimentazione e la riforma, hanno affermato che per attuarla gli istituti che si candideranno avranno l'appoggio degli enti locali e fruiranno di fondi per l'alfabetizzazione informatica.
Ma sul tappeto i problemi rimagono ancora tanti come ha fatto presente la dirigente del terzo circolo, Cecilia Messori; c'è il problema della mancanza, in alcuni casi, degli insegnati di inglese, previsto come insegnamento dalla prima. Ci sono delle classi già a numero pieno in un plesso dove però i genitori chiedono di mandare i propri figli con anticipo e non li vogliono spostare in un'altro.Ora le scuole dovrano fare i conti con i loro bilanci, le loro risorse e le richieste dei genitori e poi galoppare per arrivare in tempo per il prossimo 16 settembre.

di Mariagiuseppina Bo