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Resto del CArlino-Imola-Stato di agitazione contro la riforma, niente più gite

SCUOLA I docenti dell'Alberghetti si preparano alla mobilitazione Stato di agitazione contro la riforma, niente più gite di Valerio Baroncini L'Alberghetti si scatena, e fa piovere fuo...

22/05/2004
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Il Resto del Carlino

SCUOLA I docenti dell'Alberghetti si preparano alla mobilitazione
Stato di agitazione contro la riforma, niente più gite
di Valerio Baroncini
L'Alberghetti si scatena, e fa piovere fuoco sulla riforma scolastica Moratti. Tanto da proclamare " lo stato di agitazione per protestare contro le disposizioni normative contenute nella legge finanziaria 2003. Esse stravolgono il tradizionale assetto delle cattedre, imponendone lo smembramento in pacchetti di ore, senza tenere conto né della continuità didattica né della qualità del lavoro scolastico".
Insegnanti unanimi

Mozione approvata dall'assemblea dei docenti dell'Istituto Alberghetti di Imola, convocata dalla Rappresentanza sindacale unitaria il 14 maggio scorso. Il risultato della sommossa? Rifiuti su rifiuti: "Rifiuto della disponibilità a effettuare attività extracurricolari, lezioni fuori sede, viaggi d'istruzione ("gite") e attività pomeridiane di recupero ("sportelli"); rifiuto della disponibilità a effettuare sostituzioni di colleghi assenti oltre il normale orario di servizio".
I dubbi del preside

Sono inferociti gli insegnati dell'Alberghetti, e decidono di manifestare in questo modo il loro dissenso cosa peraltro lecita, ma all'interno dell'Istituto le voci non sono in alcun modo unanimi: "So che c'è molta agitazione contro le riforme, e queste iniziative del gruppo di insegnanti sono poi rivolte al 2004/5 commenta il dirigente scolastico Francesco Manaresi . E' anche lecito protestare, però vorrei dire che, a mia opinione, non sono queste le lotte da fare. Bisogna manifestare contro il ministero sì, ma in altro modo. Se si dà un taglio netto del genere, si va contro gli studenti, che hanno invece il diritto all'istruzione, e a frequentare i corsi. Una manifestazione di questo tipo va contro le aspettative e i diritti degli studenti".
Il dirigente che sostituirà poi Manaresi dal primo settembre dell'anno scolastico venturo, Roberto Fabio Baroni, si chiama fuori: "Non conosco la problematica, parlate con Manaresi. Non faccio commenti perchè non conosco i termini della discussione".
La rabbia dei prof

Gli insegnanti però, rincarano la dose: "Uno studente di qualunque scuola secondaria che frequenti la classe prima, ad esempio, potrà avere tre insegnanti diversi per italiano, storia, geografia per doverli poi cambiare ogni anno, anche se gli stessi professori restano in servizio nella scuola. Altra gravissima conseguenza del nuovo ordinamento, che non prevede più insegnanti con ore a disposizione per "coprire" eventuali assenze di colleghi, è la seguente: nel caso in cui manchi un insegnante (fino a 15 giorni di assenza) il nostro studente, nelle ore interessate da tale disciplina, sarà parcheggiato, insieme con alcuni compagni, in una classe qualunque dell'istituto, rendendo così impossibile la normale attività didattica delle classi coinvolte. In alcune situazioni, inoltre, per sostituire i colleghi assenti, la dirigenza scolastica impone, a uno dei due docenti il cui insegnamento prevede la compresenza, di svolgere ore di supplenza, perfino durante il periodo in cui entrambi dovrebbero essere impegnati con le proprie classi".
Vittime della Moratti

"Nel caso del liceo continuano lo stesso studente, giunto in quarta, si troverà a lasciare per un anno l'insegnante di fisica (che lo ha seguito dalla prima), per ritrovarlo poi in quinta. Tali provvedimenti, così come già denunciato da molti colleghi di altri istituti, finiranno per dequalificare la scuola pubblica, perdendo di vista il delicato ruolo che essa svolge in quanto istituzione deputata alla formazione umana e culturale dei nostri ragazzi".
E i ragazzi? Vorrebbero "fare fuori" l'idea degli insegnanti: "E' un mio diritto andare in gita ci dice Marco, della 4° Itis . Sarà anche un momento dove ci si diverte, eppure è una situazione di apprendimento". Gli fa eco Manaresi: "E' importante garantire queste settimane, che sono giorni di formazione vera e propria. Come si può negare la formazione?".
"E a noi chi pensa?"

Per Francesco, della 4° Ipsia, non si possono mettere sul patibolo gli insegnanti: "Sono già stressati, messi in croce e trattati male. Hanno il diritto a manifestare, così come noi abbiamo il diritto di fare occupazione e autogestione". Per Marica, che è anche rappresentante della 4° del liceo scientifico tecnologico, è tutta questione di disponibilità: "Se terressero a noi, i professori almeno terrebbero i corsi di recupero, tramite sportello, che sono molto importanti. Il resto lo facciano pure, anche se sanno che tutti gli studenti vivono l'anno scolastico in attesa febbrile della gita. E togliere la gita è come togliere l'anma alla scuola".


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