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Resto del Carlino/Giorno/Nazione: «Prima il cartellino giallo poi il cinque in condotta»

Via alle nuove regole del ministro Gelmini

14/03/2009
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Il Resto del Carlino

di SILVIA MASTRANTONIO ROMA

CARTELLINO giallo per lo studente che sbaglia, con funzione di avvertimento. Soltanto dopo un primo intervento si potrà procedere con il 5 in condotta che potrà comportare la bocciatura. La regola sarà simile a quella del calcio. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato il regolamento e il responsabile della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, ha tenuto a precisare di aver voluto fortemente il regolamento per evitare «strumentalizzazioni» del voto di condotta soprattutto alla luce dei risultati del primo quadrimestre con 34.000 insufficienze. Insomma, ci sono regole precise e non tutto è affidato al libero arbitrio degli insegnanti. E, tanto per cominciare, l'insufficienza in condotta dovrà essere decisa dal consiglio dei docenti per «gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto». Come avvertimento, ha spiegato la Gelmini, sarà sufficiente anche una nota di richiamo iscritta sul registro di classe. La valutazione del comportamento dell'alunno determinerà l'erogazione dei crediti scolastici e i punteggi collegati dalle provvidenze per il diritto allo studio (borse di studio, agevolazioni etc.). IL VOTO in condotta farà media, esattamente come quello di tutte le altre materie compresa l'Educazione fisica. Insieme con la non ammissione all'anno successivo può anche determinare la non ammissione agli esami di Stato. Sia alle elementari sia alle superiori, la valutazione del rendimento scolastico sarà espressa sempre in voti, con l'unica eccezione della religione per la quale resta il giudizio. Ma per i più piccoli delle classi elementari la bocciatura potrà essere decisa soltanto in casi di particolare gravità e per la condotta si farà riferimento a un giudizio. Un altro cambiamento riguarda l'esame di terza media. Per i bravissimi che supereranno la prova con un punteggio di dieci decimi sarà prevista anche la lode. Finiti i tempi dei diplomifici, i giovani che vorranno anticipare i tempi e presentarsi all'esame di maturità, dovranno aver conseguito, in quarta, otto in tutte le materie e nel comportamento; e almeno 7 in tutte le discipline e otto in condotta nelle classi seconda e terza. Regole specifiche vengono fissate per gli studenti con disabilità che dovranno rispondere delle attività svolte sulla base dei piani educativi individualizzati. Allo stesso modo saranno predisposte prove di esame differenziate, corrispondenti agli insegnamenti impartiti per valutare i progressi dell'alunno rispetto ai livelli iniziali. Indicazioni anche per i ragazzi che presentano difficoltà di apprendimento «debitamente certificate». «SI SUPERANO i giudizi, a volte un po' fantasiosi e poco chiari, e si torna al voto ha commentato il ministro elemento di chiarezza e responsabilizzazione degli studenti». Il tutto nell'ottica, ribadita da Mariastella Gelmini di «restituire alla scuola la sua funzione educativa». Variegati i commenti al regolamento approvato dal Consiglio dei ministri. Divisi i giovani. Secondo l'Unione degli studenti il testo non è chiaro e, soprattutto, concede la facoltà di dare il 5 condotta, e quindi bocciare, solo dopo una semplice sanzione. L'Unione, invece, aveva chiesto che fosse collegato almeno a una sospensione. Dello stesso parere la Rete degli studenti mentre Azione studentesca esprime soddisfazione. Guarda al provvedimento con favore anche il Moige mentre dalla Cgil e dal Pd è un coro di critiche. Per l'ex ministro Giuseppe Fioroni si tratta soltanto di «un inutile spot» mentre «le scuole italiane sono alla canna del gas». In sintonia con Mimmo Pantaleo della Cgil che parla di «operazione ideologica». Di diverso avviso il ministro Giorgia Meloni secondo la quale «si restituisce autorevolezza alla scuola».


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