Resto del Carlino/Ferrara: Bullismo e violenze nascondono il vero problema»
il sospetto è che si stia spostando il problema in maniera artificiosa. Il taglio ai finanziamenti e la precarietà pazzesca presente all’interno del comparto stanno mettendo a serio repentaglio la qualità del servizio
«IIL BULLISMO e le violenze a scuola? Senza dubbio episodi inquietanti, da non sottovalutare. Ma il sospetto è che si stia spostando il problema in maniera artificiosa. Il taglio ai finanziamenti e la precarietà pazzesca presente all’interno del comparto stanno mettendo a serio repentaglio la qualità del servizio». A pensarla così è Fausto Chiarioni, segretario provinciale Flc-Cgil, che riunisce i lavoratori della conoscenza. Tra cui gli insegnanti, protagonisti delle cronache di questi giorni.
Il sindacalista rintraccia i fattori genetici della crisi al di fuori dei cancelli scolastici: “Il problema è di carattere sociale, viviamo tutti i giorni in un società violenta. Non si stanno però affrontando i nodi veri della questione”. Da un lato la scuola viene investita da una serie di trasferimenti di competenze, prosegue Chiarioni, “basti pensare agli interventi educativi di tipo nuovo, come l’educazione stradale e alimentare”. Contemporaneamente si assiste ad una riduzione del personale docente e dei collaboratori scolastici, “con il risultato che la vigilanza si è parecchio allentata negli ultimi anni”.
L’esponente della Cgil non ha dubbi: “E’ in atto un tentativo di smantellare la scuola pubblica”. Lo scenario prefigurato è allarmante e parla di “tempo pieno e prolungato compromesso, fondi sempre più carenti per il sostegno all’handicap, avvicendamento continuo degli insegnanti soprattutto nel Basso ferrarese e nel Centese”. Per qualcuno, poi, l’emergenza è anche salariale: “E’ ormai da dicembre – denuncia Chiarioni – che i precari che fanno supplenze brevi sono senza stipendio: gli istituti hanno terminato i fondi e dal ministero non arrivano finanziamenti. Una situazione gravissima”. Ma sono tutti i lavoratori del settore ad avere il contratto scaduto dal dicembre 2005: per il 16 aprile i confederali hanno indetto uno sciopero nazionale.
I dati sul prossimo anno scolastico, inoltre, non sono incoraggianti.
Ancora nessuna comunicazione ufficiale sugli organici, ma ai sindacati sono arrivate da pochi giorni, comunicate dall’Ufficio scolastico provinciale, le previsioni per ciò che riguarda le scuole medie. Sul tempo normale, 265 allievi iscritti in meno per un taglio di quattro classi; su quello prolungato gli studenti in più sono 334 ma non si prevede nessun incremento di sezioni. “Avremo classi straripanti con tutte le difficoltà che ne conseguono”, lancia l’allarme Chiarioni. Un esempio? Per la Tasso-Boiardo, in città, si erano richieste nove prime, otto quelle attribuite: si rischia così una media di 27 alunni per classe, molto lontano dall’obiettivo regionale, stabilito dall’ultima Finanziaria, di 21 studenti. Senza contare che sono dievrsi i casi di ‘pluriclasse’ nelle elementari, con bambini di prima e di quinta nella stessa aula. “Serve una ristrutturazione seria – dice Chiarioni – ma spesso si preferisce lasciare aperti i plessi con pochi o pochissimi studenti anziché pianificare al loro posto servizi di trasporto adeguati”.
f. t.