FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3800505
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Resto del CArlino-E' l'informatica la nuova frontiera dell'analfabetismo

Resto del CArlino-E' l'informatica la nuova frontiera dell'analfabetismo

E' l'informatica la nuova frontiera dell'analfabetismo Nella comune considerazione viene classificata analfabeta la persona che è incapace di far corrispondere simboli grafici ad elementi fonet...

16/11/2005
Decrease text size Increase text size
Il Resto del Carlino

E' l'informatica la nuova frontiera dell'analfabetismo
Nella comune considerazione viene classificata analfabeta la persona che è incapace di far corrispondere simboli grafici ad elementi fonetici e viceversa. Questa condizione in Italia caratterizza persone anziane che non hanno potuto fruire della generalizzata offerta d'istruzione avviata dallo Stato nel dopoguerra. Non hanno mai imparato "a leggere, scrivere e far di conto" che era lo scopo della scuola elementare. Questi soggetti non dovrebbero essere più di 2 milioni. C'è però una quota di persone, che difficilmente può essere calcolata, affetta da analfabetismo di ritorno. Si tratta di soggetti che nell'infanzia o anche nell'adolescenza hanno frequentato la scuola e quindi hanno beneficiato di un'educazione formale; col tempo però hanno perso i codici appresi a scuola perché non li hanno usati, vivendo in ambienti privi o poveri di simboli alfabetici. C'è poi un terzo gruppo di persone che preoccupa i governanti di tutti i paesi industrializzati, consapevoli che l'estesa povertà d'istruzione compromette il loro sviluppo economico e sociale. Si tratta di cittadini che, pur possedendo i simboli alfabetici, non riescono a leggere o scrivere un messaggio composto di soggetto, predicato e complemento. Negli Usa quest'incapacità interessa 1/3 della popolazione. Se poi dalla struttura linguistica semplice si passa ad un'organizzazione sintattica più complessa, la difficoltà di leggere e scrivere riguarda la metà degli americani. Questo fenomeno secondo un'indagine Ocse del 2002 in Italia era più grave che negli Usa. Dunque la situazione, al di là delle cifre sulle quali si polemizza, non è bella né edificante. E non è finita. La comunicazione oggi, oltre che con i simboli grafici (le lettere e i numeri) avviene con l'uso delle tecnologie: non a caso gli strumenti informatici sono entrati e sempre più entreranno nelle strutture dell'educazione. Il ministro Moratti rivendica di aver dotato le scuole di computer (oggi 1 ogni 10 alunni, nel 2001 solo 1 computer ogni 28). Chi non è capace di usare le tecnologie, finisce per essere classificato come nuovo analfabeta. Ecco perché il Consiglio Ue, nella Conferenza di Lisbona del 2000, ha formulato strategie per favorire lo sviluppo delle risorse umane della comunità, ponendo l'accento sulla necessità di rafforzare le conoscenze di base e tecnologiche oltre che l'apprendimento lungo tutto l'arco della vita. La politica piuttosto che contrapporre le parti su schemi ideologici, farebbe bene a confrontarsi con queste problematiche dalle quali dipende il futuro del Paese.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL