Resto del Carlino-E' di Reggio alle superiori il record dello sciopero
SCUOLA Con l'adesione del 57,74% degli insegnanti E' di Reggio alle superiori il record dello sciopero Sono altissimi i numeri dell'adesione allo sciopero nella nostra provincia. Una media ...
SCUOLA Con l'adesione del 57,74% degli insegnanti
E' di Reggio alle superiori il record dello sciopero
Sono altissimi i numeri dell'adesione allo sciopero nella nostra provincia. Una media del 52,97 per cento, secondo i dati parziali della Direzione scolastica regionale. Ma la media sconta il 31,18% di adesione del personale non docente Ata. Tra gli insegnanti, ha scioperato il 44,18% per cento nelle scuole dell'infanzia, il 71,64% nelle elementari, il 68,06% nelle medie e il 57,74' nelle scuole superiori. Reggio è nella media regionale, se si escludono i dati record di Ravenna (67,88') e Bologna (61,37%). Ma a Reggio sono particolarmente arrabbiati i maestri elementari: l'adesione reggiana del 71,64% è seconda solo al 77,11% di Ravenna. Mentre nelle scuole dell'infanzia la nostra provincia registra l'adesione più bassa: 44,18% rispetto a punte che arrivano al 79,28% a Parma. Il primato nelle adesioni allo sciopero, Reggio lo coglie tra gli insegnanti di scuola media superiore: il 57,74% è il primato regionale (Parma si ferma al 35,57%, Modena al 37,45%).[\FIRMA]
"Lo sciopero ha avuto una forte adesione - dice il segretario Cgil scuola, Mauro Montagnani, raggiunto telefonicamente alla manifestazione di Roma -. E' stata una delle manifestazioni del comparto scuola più riuscita degli ultimi anni". Protestate contro i tagli: qual è la situazione a Reggio? "Stiamo vivendo anni di tagli sulla scuola - dice Montagnani -. E se con l'avvio dell'applicazione della riforma Moratti quest'anno non si sono avuti effetti, dall'anno prossimo si cominceranno a sentire le conseguenze, a partire dalle scuole medie".
L'ultimo allarme, alla vigilia dello sciopero generale della scuola, era arrivato con la notizia del taglio al personale della scuola, da inserire nella Finanziaria per finanziare altri sgravi fiscali. "E pensare che Reggio è una provincia che ha la tendenza costante all'aumento degli studenti - dice Montagnani -. Per questo da noi i tagli costituiranno un problema particolarmente grave, anche se per ora si possono fare solo ipotesi, anche in attesa delle decisioni definitive del parlamentoi".
Con Montagnani erano alla manifestazione romana una sessantina di reggiani, con rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil. Tra questi, la segretaria provinciale della Cisl scuola, Monica Leonardi, e il commissario straordinario per il settore scuola della Uil, Raffaele Fulcoli.
Sul tavolo delle trattative c'è il rinnovo del contratto nazionale della scuola, scaduto il 31 dicembre dell'anno scorso. "Abbiamo chiesto un aumento dell'8% - dice Monica Leonardi -, perchè gli stipendi recuperino il potere d'acquisto, ma finora ci è stato offerto un aumento che va dal 3,6 al 3,7 per cento. Il personale docente della scuola primaria avrà poi l'obbligo di formazione per la conoscenza dell'inglese. Premesso che la formazione dovrebbe essere una scelta, non un obbligo, dove verranno recuperati i fondi necessari per formare gli insegnanti?" Il tutto, conclude Monica Leonardi, mentre resta insoluta la questione dei precari: "Non hanno garanzie".
Le questioni aperte sono tante. Fra queste il tutor per le scuole elementari, le cui trattative sono bloccate. Ieri scioperava anche la Gilda, con un banchetto in piazza del Monte: "Stiamo raccogliendo le firme per un referendum per abrogare la riforma Moratti - spiega il segretario provinciale Claudio Lacava -. Siamo gli unici che si sono mossi a livello locale, preferendo cercare il dialogo con la gente e con chi opera nella scuola per far compredere le nostre ragioni".