Resto del Carlino-Contestazione a scuola? Presente
Contestazione a scuola? Presente Si è alzato il sipario ieri al Teatro Storchi: in scena l'inaugurazione dell'anno scolastico 2002/2003 con protagonisti gli insegnanti delle scuole materne ed e...
Contestazione a scuola? Presente
Si è alzato il sipario ieri al Teatro Storchi: in scena l'inaugurazione dell'anno scolastico 2002/2003 con protagonisti gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, riuniti per ascoltare (ma nono solo) le novità della nuova riforma scolastica. A svolgere l'arduo compito è stato il sottosegretario al ministero della Pubblica Istruzione, Valentina Aprea. Che il clima non fosse dei più distesi lo si è capito subito, quando il gruppo prof 'autoconvocati' della scuola 15 Febbraio ha cominciato a distribuire volantini di protesta, insieme a magliette e collocando uno striscione tipo stadio all'interno del teatro, rivendicando il diritto di essere ascoltati nel merito di una riforma, a loro parere, utopica. I lavori si sono aperti davanti ad uno Storchi gremito con i discorsi del dirigente scolastico del primo circolo Giacomo Grossi seguito a ruota dal dirigente del Centro servizi amministrativi di Modena Antonio Guarro, dal dirigente scolastico della scuola Cavour Giovanni Massarenti ed infine dall'assessore comunale all'istruzione Morena Manfredini. Si respirava già un'aria di attesa tra i tanti insegnanti che hanno raggiunto il teatro per assistere al gran finale, ossia i discorsi del sottosegretario e del sindaco Giuliano Barbolini. Intanto, come 'antipasto' del dibattito, si sono alternati in successione Giuseppe Longo dell'Università di Trieste ed Ezio Raimondi dell'Università di Bologna che hanno affrontato il tema 'conoscenza e cultura nell'epoca dell'homo tecnologicus'. Ore 17.15: comincia a parlare il sottosegretario Aprea. Tanti sono stati i temi toccati: la critica alla stampa ed alla televisione per il clima di allarmismo che hanno creato sul 'fattore' scuola, la critica a quei professori che vorrebbero scioperare già dal primo giorno di scuola, fino ad arrivare alla spiegazione di alcuni punti cruciali della riforma scolastica come l'allungamento del periodo di studio e l'anticipo dell' entrata nella scuola elementare per i bambini che compiono i 6 anni fino al 30 aprile e non più fino al 31 dicembre. Tante spiegazioni quindi, ma senza ombra di dubbio sono state di più le contestazioni degli insegnanti che hanno spianato la strada al discorso finale del sindaco che ha saputo trasformare le urla di protesta in applausi scroscianti.
Nelle foto: il teatro gremito dagli insegnanti e, in alto, il sottosegretario Valentina Aprea
di Paolo Tazzioli