Resto del CArlino-Cesena-Precari "contro",scuola in subbuglio

Precari "contro",scuola in subbuglio

Graduatorie pubblicate e poi corrette nel giro di pochi giorni, precari infuriati, ricorsi e controricorsi. Sono giorni davvero caldi nel mondo della scuola. Stavolta il malcontento si diffonde fra i supplenti delle scuole medie e superiori anche della nostra provincia, che nei giorni scorsi hanno bersagliato di domande il Centro servizi amministrativi (l'ex Provveditorato) per cercare di capire quale sarà la loro sorte e oggi, domani e dopodomani si recheranno in massa all'Iti. In calendario c'è l'uscita delle nomine, dunque i posti assegnati il prossimo anno per le supplenze annuali o temporanee: in tutta la provincia sono centinaia di insegnanti.
Vecchi e nuovi. In estrema sintesi, la battaglia è fra i "vecchi" precari, fra i quali ci sono docenti con 15 anni e più di insegnamento, e i nuovi arrivati, quelli che escono dalle scuole universitarie di specializzazione (Siss), istituite solo da pochi anni. Oggi chi vuole intraprendere la professione di insegnante deve iscriversi a questi corsi, giudicati da più parte abbastanza costosi (oltre 1100 euro solo come prima rata).
Ma in realtà il malumore affonda in radici più profonde, basti pensare agli insegnanti di religione cui la recente riforma Moratti ha consentito l'accesso al ruolo. Dunque, tra vecchio e nuovo ordinamento, come si mettono in fila i precari di lungo corso e gli specializzati al termine di un corso biennale? Come succede spesso in Italia, finisce a denunce e carte bollate.
Punti dati e ritirati. Gli "specializzati" escono dalle scuole (la più vicina è a Bologna) con una dote di 30 punti, che può arrivare fino a 36 per chi consegue il massimo dei voti. Un punteggio eccessivo, a sentire i prof che hanno conseguito l'abilitazione all'insegnamento con i vecchi concorsi e ai quali un anno di lavoro è conteggiato 12 punti. Si era trovata una mediazione: attribuire un bonus di 18 punti ai precari di vecchia data. Una sorta di riequilibrio. E infatti il 22 luglio, al Csa di Forlì '#8212; come nel resto d'Italia '#8212; compaiono le graduatorie che comprendono l'adeguamento. Ma neanche 24 ore dopo, il Miur '#8212; il ministero dell'istruzione '#8212; diffonde la sentenza del Tar del Lazio, al quale un gruppo di neo "diplomati" di una Siss aveva fatto ricorso. Si torna indietro, i 18 punti scompaiono di colpo.
Oggi le nomine. Il 31 luglio, fra lo sconcerto di numerosi insegnanti, sono pubblicate le nuove graduatorie, quelle che fanno arrabbiare chi lavora nel mondo della scuola da anni. Nel giro di appena una settimana per molti si è consumata una retrocessione di diverse posizioni, che significa una minore speranza di ottenere il posto in cattedra. E da oggi si attendono i verdetti, che però potrebbero non essere davvero definitivi. Quando si va per tribunali, infatti, occorre attendere l'ultimo grado di giudizio. In giro per l'Italia sono già fioccati dei controricorsi. E non si può escludere, in linea di principio, che a lezioni già abbondantemente iniziate, giunga un'altra sentenza a scompaginare di nuovo le carte.

di Fabio Gavelli

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