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Resto del Carlino/Ascoli: Scuola primaria, 81 i posti a rischio

Grido d'allarme della Cgil per le province di Ascoli e Fermo

01/05/2010
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Il Resto del Carlino

di EMANUELA ASTOLFI

TEMPI DIFFICILI per gli insegnanti delle scuole primarie di Ascoli e Fermo. I tagli che si prevedono per l'inizio del nuovo anno scolastico, al personale, sono i più consistenti di tutta la regione. A settembre, stando ai calcoli fatti sulla base delle nuove iscrizioni, perderanno il posto 81 maestri della scuola primaria. «In tutta la regione spiega Giuseppe Vaglieco, segretario provinciale della Flc Cgil i tagli previsti alla scuola primaria sono 173. Nella provincia di Ascoli e Fermo abbiamo la riduzione più consistente. Quest'anno si abbatte sulle scuole la seconda tranche degli interventi previsti dal Governo. Il mondo dell'istruzione si trova a dover fare i conti con un sorta di ristrutturazione aziendale in cui l'obiettivo è quello di ridimensionare le imprese, che in questo caso sarebbero le scuole. Senza considerare gli effetti sulla qualità dell'istruzione'. Nel territorio si registra un calo degli iscritti alla scuola primaria di 153 alunni rispetto all'anno passato, in controtendenza rispetto alle altre province delle Marche in cui gli iscritti alle elementari crescono. Questa riduzione aggiunge Vaglieco non giustifica il taglio del numero degli insegnati. Bisogna considerare invece l'innalzamento del numero di alunni per classe. Nell'anno scolastico 2007-2008 i tagli ai maestri della primaria sono stati 15; nel 2008-2009 abbiamo perso 48 unità. Gli interventi del Governo sull'istruzione stanno triplicando il numero dei posti di lavoro persi'. La preoccupazione del sindacato si allarga anche il mondo dei precari. Se l'anno scorso 65 insegnati sono rimasti senza sede - dice il sindacalista Cgil quest'anno il numero è destinato ad aumentare. Dai tagli alla scuola primaria, poi si passera a calcolare gli organici anche alla secondaria inferiore e superiore, dove i tagli a livello regionale si aggirano intorno alle 51 unità per la scuola media e 385 per le superiori. Solo all'infanzia, il numero di insegnati per il nuovo anno è rimasto invariato'. Insegnanti che si ritrovano senza posto e risorse economiche ridotte al lumicino, per il segretario provinciale della Cgil metteranno a rischio anche l'apertura dei plessi scolastici più piccoli. I tagli al personale riguarderanno anche i non docenti'. E' una macelleria sociale conclude - che porterà seri problemi soprattutto nei plessi delle zone montane dove potrebbe mancare addirittura il personale addetto all'apertura delle scuole».


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