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Resto del Carlino-Ascoli-"Non ci sono fondi per la scuola:si rischia il collasso"

Ascoli "Non ci sono fondi per la scuola:si rischia il collasso" SAN BENEDETTO Sul fronte scolastico si rischia di fare non uno, ma dieci passi indietro. Il problema è il solito: ...

09/11/2003
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Il Resto del Carlino

Ascoli
"Non ci sono fondi per la scuola:si rischia il collasso"

SAN BENEDETTO Sul fronte scolastico si rischia di fare non uno, ma dieci passi indietro. Il problema è il solito: non ci sono soldi. La Finanziaria 2004, infatti, metterà in seria difficoltà le autonomie locali su scuola, Università e ricerca. L'allarme parte da San Benedetto del Tronto, e si sviluppa in termini concreti con un incontro nazionale degli amministratori locali (organizzato venerdì scorso, in Comune, dall'assessore alla Pubblica Istruzione della Provincia Maria Pia Silla) e la sottoscrizione di un 'documento appello' da rivolgere al Governo e al Parlamento. L'appuntamento ha visto la partecipazione di 18 rappresentanti del settore scolastico provenienti dalle 23 Province che hanno aderito all'iniziativa, alla quale si è aggiunta anche Roma, dando esempio di una produttiva sinergia tra grandi e piccoli centri.
"Il documento con le nostre firme rappresenta una traccia indelebile che, al di là dell'esito, è testimonianza tangibile del disappunto sulla situazione attuale, nonché chiara presa di posizione nei confronti di una legge che mortifica lo sviluppo della scuola spiega l'assessore Silla : l'intento è quello di farlo firmare ai sindaci delle varie Province entro dieci giorni e concordare una data di invio". La richiesta è basata su una rivalutazione sostanziale della destinazione di fondi per la scuola, al fine di assicurare un servizio in grado di rispondere alle molteplici esigenze della collettività, e per garantire ai giovani una preparazione adeguata per l'inserimento nel mondo del lavoro e nel contesto sociale. In caso contrario si rischia una sorta di 'svendita' del patrimonio culturale del Paese, oltre al disagio provocato dall'inadeguatezza strutturale di molti edifici e la perdita di servizi essenziali, con gravi ripercussioni sulla possibilità di gestione degli enti locali stessi. Tra i 'tagli' più gravi è incluso il tempo pieno, che potrebbe addirittura essere cancellato con l'abrogazione dell'art.130 del decreto legislativo 297/94, per il quale è stata presentata un'apposita mozione del Consiglio Regionale delle Marche. Idem per il sostegno ai portatori di handicap, le attività didattico-ricreative, i corsi di informatica e lingue straniere previsti dalla scuola dell'obbligo e indispensabili per uno sviluppo culturale che deve tenere il passo in Europa.
Rosita Spinozzi


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