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Resto del CArlino: Annullato il decreto Moratti sulle superiori

No alla sperimentazione Fioroni inizia a demolire il progetto dei nuovi licei

01/06/2006
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Il Resto del Carlino

ROMA — L’udienza davanti al Tar del Lazio per la discussione del ricorso presentato dalle Regioni era fissata per oggi. Ma il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni, non ha voluto correre rischi e ha deciso di tagliare la testa al toro, mandando sic et simpliciter in soffitta la sperimentazione della riforma morattiana della scuola superiore. Il decreto consentiva di avviare dal prossimo primo settembre, su base volontaria, la sperimentazione degli otto licei (classico, scientifico, delle scienze umane, tecnologico, musicale, artistico, economico, linguistico) destinati ad entrare in vigore a partire dall’anno scolastico 2007-2008. Ma Fioroni, che alle spalle ha l’intero centrosinistra e le maggiori sigle sindacali della scuola, l’ha cancellato. Come osservano sia dal centrodestra (Valentina Aprea, Forza Italia) sia dal centrosinistra (il sindacalista Enrico Panini, Cgil) potrebbe essere l’antipasto di ulteriori interventi per smantellare le riforme della Moratti.
«Non intendo iniziare il mio mandato all'insegna dell'instabilità e dell'incertezza per studenti, insegnanti e genitori e con gravi contenziosi aperti con le regioni e l'autonomia scolastica» ha fatto sapere Fioroni. A Viale Trastevere sottolineano che a rendere più facile ha decisione è stato il ridotto numero di progetti di sperimentazione arrivati, «54 su circa 1.750 istituti superiori», e il fatto che «le caratteristiche dei progetti pervenuti non presentano elementi di innovazione tali da prefigurare in termini sperimentali la riforma. Sono invece innovazioni pienamente realizzabili nell'esercizio dell'autonomia scolastica (15% del monte ore) e quindi negli ordinamenti vigenti».
Sulla sperimentazione incombeva poi un altro pericolo: l’incertezza sui titoli di studio. «Laddove la sperimentazione comportasse la modifica della denominazione della scuola — ha spiegato Fioroni — ci sarebbe al momento assoluta incertezza sul riconoscimento del titolo rilasciato al termine degli studi».
La scelta di Fioroni è stata definita «saggia» dai sindacati scuola di Cgil, Cisl e Uil, salutata con favore dalla maggioranza, ma duramente criticata dall'opposizione, che ritiene «grave» la sospensione considerata come «un atto di arroganza» e «un atto di restaurazione centralista che prelude a decisioni ancora più gravi e conservatrici tese a interrompere il processo di riforma».
I motivi dello stop sono stati spiegati dallo stesso ministro in una lettera alle Regioni, che avevano fatto in massa ricorso al Tar se non (la Toscana) addirittura alla Corte Costituzionale, contro il decreto 775. Regioni con cui Fioroni auspica di «tornare a un rapporto reale di collaborazione». «Trovandoci ormai alla fine dell'anno scolastico — ha spiegato il ministro — e non essendo stata rispettata la data prevista per la presentazione dei progetti, cioè marzo scorso, non ci sono più i tempi utili per la formazione dei docenti e per un adeguato coinvolgimento delle famiglie».
a. farr.


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