MARIO REGGIO
ROMA - «Il governo nega il dibattito parlamentare sul decreto Gelmini, ha già annunciato che porrà la fiducia. Invece di ascoltare il mondo della scuola dice semplicemente: abbiamo la maggioranza e le vostre critiche non ci interessano. Riduce così le Camere ad un ruolo che non ha nulla a che vedere con la democrazia: quello di ratificare quello che è già stato deciso a Palazzo Chigi. Ma la maggioranza non si faccia illusioni: il Pd è pronto ad una strenua opposizione». Walter Veltroni ha lanciato la sfida e lo ha fatto nel corso di un´affollatissima assemblea al teatro Capranica. Davanti ad una platea costituita in gran parte da insegnanti il segretario del Pd non è stato tenero con Mariastella Gelmini.
«Su un tema così delicato e centrale per il Paese come la scuola e quindi sull´apprendimento dei giovani di oggi che saranno quelli che gestiranno il futuro - ha proseguito - invece di ascoltare, dialogare, discutere con chi la pensa in maniera diversa il ministro della Pubblica Istruzione replica: la scuola non è un ammortizzatore sociale, parla di grembiuli che dovrebbero cancellare le differenze sociali, di cinque in condotta per i bulli. In realtà alla destra non interessa una scuola pubblica, un´università pubblica che funzioni. La formazione dei giovani la vogliono fare attraverso la televisione con un sistema di valori che è alla base del deserto di senso della destra. Il voto in condotta - afferma Veltroni - lo darei a chi decide certi programmi televisivi che non tengono conto della sensibilità dei bambini».
È l´ennesima riforma della scuola che crea confusione nel mondo della scuola? «Non è una riforma ma la conseguenza dei tagli previsti dal governo. Il ministro Tremonti ha deciso che ci devono essere 8 miliardi in meno. E la Gelmini si è messa al lavoro». Il leader democratico continua, «non è inclusiva ma aumenta le diseguaglianze sociali. Questo tipo di scuola - sottolinea - consente ai ricchi di formarsi e ai poveri di restare a piedi. La riduzione del tempo pieno - prosegue - è un altro colpo alle famiglie più povere: il tempo pieno non è un parcheggio, ma un´esperienza formativa, un valore straordinario».
Un intervento interrotto spesso dagli applausi della platea, ma la standing ovation l´ha ricevuta la professoressa Simonetta Salacone, insegnante del 126esimo circolo di Roma, quello che si è mobilitato per primo in Italia contro la Gelmini. Mentre era in corso l´assemblea, al Quirinale il capo dello Stato presenziava la cerimonia di inaugurazione dell´anno scolastico con il ministro Gelmini. E il suo intervento, secondo alcuni, sarebbe stato un assenso alla linea Gelmini. «Non mi pare proprio, ha invitato alla saggezza ed ha fatto più volte riferimento al "libro bianco sulla scuola" - replica Giuseppe Fioroni - presentato quando ero ministro. Uno studio scientifico sugli incrementi demografici, le aree scolastiche a rischio, che prevedeva, la riduzione dello 0.5 per cento del rapporto alunni docenti in 5 anni. Loro vogliono aumentare gli studenti in classe dell´uno in un solo anno. Loro tagliano 150 mila cattedre più 75 mila bloccando il turn over. Noi - conclude - puntavamo all´assunzione di 150 mila precari e 70 mila posti per coprire i pensionamenti».
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