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Repubblica: Voglia di matematica il tecnico non piace più

Boom per i licei, mentre gli istituti perdono iscritti

17/09/2008
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la Repubblica

I numeri

SALVO INTRAVAIA

La notizia, poi smentita, del liceo "a quattro anni" ha messo in subbuglio milioni di italiani. Anche perché, in appena due lustri, le scelte di famiglie e ragazzi sono completamente cambiate: i licei sono stati letteralmente presi d´assalto, mentre gli istituti tecnici sono crollati.
Il sorpasso dei primi sui secondi è maturato nell´ultimo decennio: nel 1997/1998 al superiore i tecnici vantavano oltre 40 alunni su 100, i licei (classico, scientifico e socio-psico-pedagogico) si fermavano a poco meno di 36 studenti. Oggi, la situazione si è invertita: il 41,4 per cento degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado frequenta i licei mentre i tecnici sono scesi al 34 per cento. Stabile la percentuale di coloro che optano per un istituto professionale o un indirizzo artistico.
Il colpaccio lo ha messo a segno il liceo scientifico che in pochi anni ha visto crescere le sue truppe di ben 118 mila studenti, i classici hanno dovuto fare spazio a 44 mila ragazzi. Ma che nei prossimi anni nella maggior parte dei casi le ore di lezione al liceo diminuiranno è quasi certo. Basta mettersi d´accordo sul significato di "liceo". Se pensiamo a quello "tradizionale" (con 27 ore di lezione al quarto ginnasio e 29 al terzo liceo classico o 25 ore al primo anno dello scientifico e 30 all´ultimo anno) siamo fuori strada. La percentuale di licei classici e scientifici che, oggi, offrono soltanto corsi tradizionali è irrisoria: 4,9 per cento per i primi e 11,9 per i secondi. La stragrande maggioranza delle scuole offre corsi sperimentali dello stesso indirizzo o addirittura di indirizzi diversi.
Un ragazzo, ad esempio, pur essendo iscritto al liceo classico, può frequentare un corso sperimentale di liceo linguistico internazionale, con un impegno orario di 36 ore a settimana: quasi dieci in più dell´indirizzo tradizionale.
Il fatto è che in tempi di vacche grasse la moltiplicazione delle sperimentazioni, per via delle ore di lezione aggiuntive, oltre che a diversificare l´offerta formativa ha contribuito anche a "gonfiare" gli organici. Tanto che a marzo 2007 l´Ufficio studi del ministero della Pubblica istruzione ha voluto fare quattro conti, scoprendo che all´uscita dalla scuola media un ragazzino può scegliere su 868 diverse opzioni.
Oggi, circa 2 studenti su 3 dei licei frequentano corsi sperimentali: i più gettonati al classico e allo scientifico sono il Pni (Piano nazionale informatica) e i corsi bilingue. Ma ci sono anche corsi attivati in singole scuole: come quello sperimentale ad indirizzo Bio-socio-sanitario, al classico, o di Tecnico per l´agricoltura allo scientifico. Corsi che fanno lievitare le ore di studio da un minimo di 2 a un massimo di 13 ore a settimana.
Un taglio alle sperimentazioni porterebbe a cospicui risparmi ma il calcolo è tutt´altro che semplice. È certo che l´attuazione della riforma Moratti, soltanto sospesa dal governo Prodi per quanto riguarda i licei, porterebbe il liceo classico e lo scientifico a 31 settimanali nei primi quattro anni e a 29 all´ultimo anno.

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