Repubblica-Vandali, no a un anno di espulsione la Moratti frena i docenti del Parini
Il ministro risponde ai professori che chiedevano una pena dura: "La scuola deve educare" Vandali, no a un anno di espulsione la Moratti frena i docenti del Parini I sostenitori della lin...
Il ministro risponde ai professori che chiedevano una pena dura: "La scuola deve educare"
Vandali, no a un anno di espulsione la Moratti frena i docenti del Parini
I sostenitori della linea dura: "Risposta pilatesca" Martedì il verdetto
TERESA MONESTIROLI
MILANO - "La decisione sulle sanzioni disciplinari spetta solo alla scuola". Il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti interviene nello scontro fra il preside e i professori del liceo classico Parini di Milano sulla punizione da assegnare ai responsabili dell'allagamento dell'istituto. E, alla lettera di 22 docenti che chiedono un chiarimento sullo Statuto degli studenti, risponde: "La scuola deve svolgere un ruolo di responsabilizzazione e recupero degli studenti che hanno sbagliato" ricordando che la sua "missione fondamentale è l'educazione dei ragazzi alla responsabilità, alla convivenza civile, al rispetto degli altri e della comunità in cui vivono".
Dunque niente allontanamento da scuola per un anno, come auspicato da molti professori, ma "recupero" di chi ha sbagliato, nel rispetto del regolamento scolastico che prevede come massimo provvedimento disciplinare 15 giorni di sospensione. "Sono felice della presa di posizione del ministro. Lo Statuto è chiaro e le regole vanno rispettate", commenta il direttore scolastico della Lombardia Mario Giacomo Dutto che ieri pomeriggio ha incontrato il preside del Parini, Carlo Arrigo Pedretti, per rassicurarlo sulla corretta interpretazione della legge. "Una risposta pilatesca" è invece la reazione della professoressa Laura Chiappella, ideatrice della lettera al ministro e tra le sostenitrici della necessità di una punizione "esemplare" per i ragazzi colpevoli, anche per evitare casi di emulazione, come quello dell'istituto d'arte di Sorrento, chiuso fino a lunedì a causa di un allagamento.
La decisione ora spetta alla scuola. Martedì pomeriggio il consiglio di classe della prima E si riunirà per stabilire la punizione, dopo aver ascoltato la posizione di tutti e cinque gli studenti. Un piccolo processo che si preannuncia burrascoso in una scuola spaccata tra chi chiede la forca e chi invoca il perdono. "Non mi farò influenzare dalle dichiarazioni di alcuni colleghi - spiega il professore Riccardo Lazzari, della prima E - Sarebbe stato più corretto che i docenti esprimessero le loro opinioni in un collegio docenti". E mentre Marilena Adamo, consigliere comunale Ds, si trova d'accordo con la Moratti ("Tocca alla scuola stabilire la strada del riscatto"), Fiorello Cortiana dei Verdi, segretario della commissione Istruzione del Senato, ha presentato un'interrogazione urgente al ministro su una vicenda che "sta diventando tanto grottesca quanto dannosa per il sistema educativo".