Repubblica:Università, il Senato approva il decreto il no di Pd e Idv, l´Udc esce dall´aula
Sì al provvedimento per alzata di mano. Il senatore democratico Rossi non vota
Gasparri: "Prova di compattezza" Finocchiaro: "Tagliato un miliardo e mezzo"
SILVIO BUZZANCA
ROMA - Il Senato approva per alzata di mano il decreto Gelmini sull´università e lo passa alla Camera per l´approvazione finale. Votano a favore il Pdl e la Lega, contro il Pd e l´Idv. L´Udc decide di lasciare l´aula e di non partecipare all´atto finale. Come il democratico Nicola Rossi, che avrebbe preferito l´astensione del Pd sul decreto. Scelte che fanno esultare Maurizio Gasparri. «Questo è una grande prova di forza e di compattezza della maggioranza. Le opposizioni hanno fatto un inutile e stupido ostruzionismo» dice il capogruppo del Pdl a Palazzo Madama. Felicissimo perché «il successo di oggi al Senato segue quello degli studenti di destra che hanno sbaragliato la sinistra all´università La Sapienza».
Molto soddisfatto anche il vicecapogruppo del Pdl, il forzista Gaetano Quagliariello. «Viene così radicalmente smentita l´accusa secondo la quale l´università sarebbe stata oggetto di tagli indiscriminati. - dice Quagliariello - Si afferma il criterio in base al quale i soldi debbano seguire il merito. Si rafforza il diritto allo studio e soprattutto si svecchia una università nella quale, a causa delle logiche corporative, i professori ordinari sarebbero presto diventati più numerosi dei giovani ricercatori». Anche la Lega trova nell´approvazione del decreto legge motivi di grande esultanza. Come spiega il senatore Mario Pittoni, il voto segna infatti «l´inizio del riequilibrio dei finanziamenti agli atenei del nord, dopo anni di regalie alle università del centro e del sud».
Il giudizio del centrosinistra è diametralmente opposto. Anche se il voto favorevole ad alcune modifiche aveva indotto qualcuno a pensare ad un atteggiamento più "morbido" del Pd sul voto finale. Anna Finocchiaro, presidente dei senatori democratici, spiega: «Il decreto è sbagliato nel metodo e nel merito e il nostro giudizio non può cambiare solo perché fortunatamente siamo riusciti a far approvare qualche nostro emendamento». Secondo la Finocchiaro, «la sostanza è che questo governo ha tagliato con la Finanziaria un miliardo e mezzo all´università, come gli studenti hanno capito benissimo. È una verità che le dichiarazioni di Quagliarello e Gasparri non possono cambiare». Sulla presunta incoerenza del Pd, il vicepresidente dei senatori Luigi Zanda aggiunge: «Il Pd in Senato ha votato a favore di alcuni emendamenti migliorativi riformulati dalla maggioranza su nostra indicazione. Ma il voto finale non poteva che essere contrario».
«L´approvazione del decreto Gelmini sull´università rischia di rappresentare, in un settore cruciale e che tanto necessita di interventi seri e strutturali, l´ennesima toppa che anziché riparare il danno, peggiora il buco», aggiunge Maria Pia Garavaglia, ministro dell´Istruzione del Pd. Pancho Pardi, senatore dell´Idv, dice che «il provvedimento del centrodestra sull´università è tutto eccetto che una riforma». Un «pannicello caldo», conviene Gianpiero D´Alia. Secondo il senatore dell´Udc, «il decreto legge affronta solo piccoli aspetti del problema, in tempi ridotti e senza una proposta organica né un confronto con il Parlamento e con i soggetti coinvolti».