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Repubblica-Università-governo battuto ma poi passa la legge Moratti

Passa un emendamento del centrosinistra con due voti di scarto Casini infuriato: "Con 150 deputati assenti non si governa" Riforma della docenza universitaria Governo battuto un'altra volta Interr...

15/06/2005
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la Repubblica

Passa un emendamento del centrosinistra con due voti di scarto
Casini infuriato: "Con 150 deputati assenti non si governa"
Riforma della docenza universitaria
Governo battuto un'altra volta
Interrotto il Consiglio dei ministri per mandare rinforzi in aula
alla fine il sisegno di legge viene approvato e passa al Senato

ROMA - Un replay grave per Governo e maggioranza, battuti per il secondo giorno di seguito alla Camera durante le votazioni per il decreto legge sulla docenza universitaria. Come già ieri, erano ai voti gli emendamenti alla riforma Moratti, ma i tanti banchi vuoti nelle file della Casa delle libertà hanno avvantaggiato l'opposizione. Il centrosinistra ha così fatto passare un emendamento sulla formazione delle commissioni di concorso.

Dopo il voto la seduta è stata sospesa per circa mezz'ora, per consentire una valutazione dell'accaduto da parte del comitato dei nove, composto dagli esperti di maggioranza e opposizione che seguono il provvedimento in Aula. Dopo l'interruzione, il disegno di legge è stato approvato e va ora all'esame del Senato.

Ma quanto accaduto non è stato privo conseguenze. Il presidente della Camera Casini non ha nascosto il suo disappunto: "Certo - ha detto rivolgendosi ai banchi semivuoti della Casa delle Libertà - che se una maggioranza ha 150 deputati in meno è difficile che possa governare" Il presidente ha rincarato la dose quando è uscito dall'aula, dichiarando ad alta voce: "E' intollerabile tutto questo assenteismo".

L'emendamento del centrosinistra è passato per soli due voti di scarto: i no sono stati 224, i sì 226, 3 gli astenuti tra cui Angela Napoli di An. I votanti erano 450, e la maggioranza era di 226. Tra i meno presenti in Aula i deputati di Forza Italia, il partito del ministro Letizia Moratti, che ha messo a punto il decreto. Non si sono presentati nell'emiciclo di Montecitorio in 22, ai quali vanno aggiunti i 30 che risultano in missione. Analoga la situazione di An: 14 assenti e 21 in missione.

Mancavano alla votazione, poi, dieci deputati della Lega: sette giustificati e tre no. Su 34 parlamentari dell'Udc non si sono fatti vedere in questa votazione in 15 (10 in missione e 5 assenti). Per andare a rimpinguare il numero dei deputati alla Camera, il Consiglio dei ministri è stato interrotto poco dopo il suo inizio. Silvio Berlusconi e i suoi ministri hanno deciso di trasferirsi in forze a Montecitorio per votare e alla Camera sono arrivati, oltre a Berlusconi, Fini, Matteoli, La Malfa, Alemanno, Maroni, Prestigiacomo.


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