FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3794793
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Università e Costituzione nell'era del sapere globale

Repubblica-Università e Costituzione nell'era del sapere globale

Università e Costituzione nell'era del sapere globale Regioni come il Piemonte e la Campania si sono già dotate di leggi organiche sul diritto allo studio ALBA SASSO ...

24/03/2005
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Università e Costituzione nell'era del sapere globale
Regioni come il Piemonte e la Campania si sono già dotate di leggi organiche sul diritto allo studio
ALBA SASSO


Si fa un gran parlare di società della conoscenza, i documenti europei ci consegnano la sfida di una società nella quale l'istruzione è ricchezza e risorsa produttiva, e nella quale il lavoro, e il lavoro qualificato, incorpora sempre maggiori quote di sapere. Ma per far sì che tutto questo bel dire non disegni una società dell'individualismo disperato (alla "Cromosoma Calcutta"), ma costruisca inclusione e coesione sociale, garantisca opportunità e riconosca meriti, occorrono volontà e strategie precise delle politiche pubbliche (Stato, regioni, enti locali).
E vengo all'utile dibattito che si è sviluppato a partire dalle vicende dell'università barese. È o no l'alta formazione, strumento di crescita, sia nella capacità di formare, qualificare persone, sia nella capacità di trasformare la conoscenza in "settore strategico ", anzitutto per il suo territorio di riferimento? E allora è veramente impensabile, come sostiene l'assessore Carrieri, che la Regione possa svolgere un ruolo di promozione di "circoli virtuosi" all'interno di una istituzione "autonoma e complessa" come l'Università?
Non mi pare utile una discussione sull'Università e sul suo sistema di governo che si sottragga al confronto sul cambiamento federale della nostra Costituzione dopo la modifica - ci piaccia o no - del titolo V. E mentre sarebbe inaccettabile ridurre un Ateneo alla sua dimensione territoriale, dal momento che esso fa parte di un sistema dell'alta cultura e della ricerca che si è globalizzato molto prima di quello economico, non è d'altra parte possibile pensare che una regione possa abdicare al ruolo di governo e di indirizzo su questo terreno.
Penso a Regioni come il Piemonte o la Campania che si sono dotate, e per tempo, di leggi organiche sul diritto allo studio a garanzia della qualità e continuità dei servizi. Mentre ancora oggi a Bari gli studenti fuori-sede organizzano sit-in per denunciare insufficienza di posti letto, borse di studio e servizi.
E, per altro verso, in alcune Regioni (posso citare ancora la Campania?) si è favorita la costruzione di Centri regionali di competenza, con la presenza di dipartimenti universitari, istituti Cnr, parchi scientifici, in grado di potenziare e coordinare ricerca. Penso, per fare solo alcuni esempi, ai Crc sulle biotecnologie, sulla ricerca applicata per la genomica, eccetera, che promuovono il trasferimento tecnologico tra il livello di eccellenza della ricerca pubblica e l'innovazione produttiva all'interno dei piani di sviluppo dei territori.
E non è questa una spinta per l'Università a uscire dalle patologie della sua autoreferenzialità, a promuovere e a promuoversi, a impedire la fuga dei cervelli e dei talenti? È su questo terreno che è mancata volontà e sapientia politica del governo regionale. L'accordo di programma tra Regione Puglia e università pugliesi arrivato a fine legislatura (lo dico senza polemica, è un dato di fatto) non mi pare basti a coprire queste assenze e queste incapacità.
parlamentare ds


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL