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Repubblica-Una sentenza innovativa vince la laicità dello stato

PRESIDE Armando Catalano, responsabile dirigenti Cgil scuola "Una sentenza innovativa vince la laicità dello stato" Si tratta di un caso specifico, spero serva ad avviare un dialogo ...

26/10/2003
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la Repubblica

PRESIDE
Armando Catalano, responsabile dirigenti Cgil scuola
"Una sentenza innovativa vince la laicità dello stato"

Si tratta di un caso specifico, spero serva ad avviare un dialogo

ROMA - "E' una sentenza coraggiosa, innovativa e moderna, che sottolinea la laicità dello Stato, e quindi della scuola pubblica, di fronte ai valori religiosi e culturali degli alunni". E' la reazione di Armando Catalano, preside e oggi responsabile nazionale dei dirigenti scolastici della Cgil scuola.
Perché?
"La sentenza del Tribunale dell'Aquila afferma un modello laico di Stato repubblicano, simile a quello francese, che mi trova d'accordo. Credo che sia l'esempio cui bisogna ispirarsi, anche se in Italia questo discorso è ancora difficile da accettare. Bisogna confrontarsi con il fatto che la realtà della scuola è profondamente mutata, che la scuola non è solo frequentata da bambini cattolici, ma è un mondo multietnico e multireligioso. Togliere il crocifisso dalle pareti delle aule serve a favorire l'integrazione degli alunni, e combatte le discriminazioni perché assicura a tutti un trattamento paritario. Credo che bisogna rispettare tutti gli studenti, e che la via per farlo sia creare una scuola che sia un luogo neutro".
E' stato detto che questa sentenza ribalta le norme concordatarie.
"Non proprio, anche se sono in vigore in Italia ancora delle leggi che parlano del crocifisso nelle aule scolastiche e anche in recenti sentenze giurisprudenziali il simbolo della croce è stato definito come il simbolo del dolore universale. Tuttavia la sentenza dell'Aquila giudica un caso specifico, non può essere estesa agli altri contesti, agli altri istituti scolastici".
Quale effetto avrà questa decisione sul mondo della scuola?
"Mi auguro che serva ad aprire il dialogo su questo tema. Tuttavia le leggi dello Stato finché sono in vigore vanno rispettate. Non dobbiamo dimenticare che alla sentenza dell'Aquila si può ricorrere in appello. Le motivazioni del giudice segnano comunque uno spartiacque, perché hanno un contenuto moderno che spero dia uno scossone, stimoli il dibattito. Io credo che le religioni debbano avere un uguale trattamento all'interno degli edifici scolastici. Vedremo come continuerà la discussione".

(p.co.)


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