Repubblica-Una grossa bugia per gli studenti niente garanzie"

L'INTERVISTA
Enrico Panini, della Cgil scuola
"Una grossa bugia per gli studenti niente garanzie"
Il rischio che le ore di lezione siano ridotte

ROMA - Enrico Panini, qual è la "bugia colossale" della quale viene accusata la Moratti?
"Semplicemente: non c'è stato nessun innalzamento dell'obbligo scolastico. Anche perché di obbligo scolastico non si parla proprio nel decreto. Si parla invece esclusivamente di diritto-dovere all'istruzione e alla formazione che ha inizio con l'iscrizione alla scuola elementare. Insomma, il termine "obbligo scolastico" sparisce dal nostro ordinamento: non è solo una mera questione di parole, ma di concetti. È un modo di pensare. L'obbligo fa capo alla Repubblica che si fa garante di un diritto; il diritto-dovere fa capo invece alla responsabilità del singolo. È la differenza che tra l'obbligo di pagare le tasse e il diritto-dovere di pagare le tasse. Sono due cose molto diverse. Siamo l'unico Paese al mondo che ha ridotto il proprio obbligo scolastico: con la riforma Moratti, nel 2003, quando fu riportato alla fine della terza media".
E cosa non la convince dell'alternanza scuola-lavoro?
"Intanto non viene fissato alcun criterio per stabilire il rapporto tra le ore di scuola e quelle di lavoro, rapporto che sarà stabilito dalle singole convenzioni le quali potrebbero ridurre drasticamente il tempo da trascorrere in classe; nessun criterio neppure per quanto riguarda la selezione delle aziende; nessun ruolo per le organizzazioni sindacali che in questo caso dovrebbero tutelare non il lavoratore ma la vita dei ragazzi all'interno delle imprese; il mancato assenso delle regioni che sostengono che c'è un quinto delle risorse necessarie all'attuazione di questo decreto...".
Che altro?
"L'assoluta frantumazione del sistema nazionale dell'istruzione con l'affidamento delle competenze in materia di istruzione alle Regioni: un colpo di grazia che pagheremo con l'abbassamento del livello di qualità dell'istruzione".
(m.s.c.)