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Repubblica-Un metodo sbagliato così il sistema inganna"

L'INTERVISTA Il preside del liceo King: "Mancano le vere sanzioni" "Un metodo sbagliato così il sistema inganna" COSTANTINO MALATTO ...

15/06/2005
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la Repubblica

L'INTERVISTA
Il preside del liceo King: "Mancano le vere sanzioni"
"Un metodo sbagliato così il sistema inganna"
COSTANTINO MALATTO


"Quello in vigore oggi è un sistema di valutazione sbagliato, diseducativo, confuso": Renato Dellepiane, preside del liceo King, approfitta di una breve pausa nella catena di scrutini che sta inanellando uno dopo l'altro per far risuonare una convinta condanna nei confronti di debiti, crediti, recuperi e tutta la compagnia di codicilli che rende praticamente ingovernabile la scuola italiana.
La sua è una condanna senza remissione. Però la scuola va avanti lo stesso...
"Va avanti, certo. Ma nelle condizioni sempre più precarie che chi ci lavora - e ci studia - conosce benissimo. E una delle cose principali che non vanno è proprio questo sistema di valutazione".
I primi dati suggeriscono addirittura una maggiore severità da parte degli insegnanti e un aumento dei debiti. Cos'è, un colpo di coda della vecchia idea di scuola?
"Per la verità questo dato non mi risulta direttamente. E comunque, anche se fosse così, non servirebbe a niente".
Per quale motivo?
"Perché paradossalmente il debito non comporta una vera e propria sanzione. O meglio, questa è determinata solo dalla scelta autonoma di ogni istituto, in mancanza di una normativa nazionale codificata. Tra l'altro è davvero curioso che la sbandierata autonomia scolastica si riduca a decisioni di questo genere, che invece dovrebbero essere assunte univocamente a livello centrale".
In che senso mancano le sanzioni?
"Perché se il singolo istituto non mette regole proprie lo studente potrebbe trascinarsi un debito dal primo all'ultimo anno senza che accada niente. E alla fine gli sarebbe data una sufficienza "politica" che suonerebbe come una profonda ingiustizia nei confronti degli studenti che invece hanno studiato e reso con continuità".
C'è sempre la possibilità di bocciare...
"Bocciare? Sta diventando una pia illusione. Anche nella scuola ormai si sta rafforzando la tendenza al contenzioso, a non accettare più il giudizio degli altri, neppure dei professori. Se scatta la bocciatura, anche con tutte le cautele e le avvertenze in uso, c'è il rischio sensibile di veder arrivare l'avvocato della famiglia".
Come vivono questa situazione gli insegnanti? E gli studenti?
"I professori la vivono malissimo, anche perché vedono messo in discussione il loro ruolo. Molti si chiedono inevitabilmente: perché darsi da fare, faticare per un mondo al quale non importa ciò che faccio? Quanto agli alunni è ovvio che un buon numero ha imparato a "fare i conti" e a comportarsi secondo le proprie convenienze. Chi vuole convivere con "voti virtuali" ignorando i voti reali è autorizzato a farlo da questo sistema aberrante".
Lei in sei anni ha portato la sua scuola a triplicare il numero di studenti con iniziative innovative e caratterizzanti. Ma non c'è il rischio che qualche istituto si trasformi in un "diplomificio" pur di alzare il numero degli iscritti?
"Altro che se c'è questo rischio. Anche perché se un istituto va sotto un certo numero di iscritti rischia di sparire e di essere accorpato. Così ecco l'altro paradosso: certi istituti privati sono diventati più esigenti e le famiglie con determinate esigenze si rivolgono a loro".


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