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Repubblica: "Un attacco a elementari e materne così si favoriscono gli istituti privati"

Il pedagogista Franco Frabboni commenta il progetto di riforma

15/09/2008
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la Repubblica

MARIO REGGIO

ROMA - «Il piano del ministro Gelmini parla chiaro. Alle materne assistiamo al taglio della mela. Poche chiacchiere: in una prospettiva molto ravvicinata, l´orario sarà solo antimeridiano. Alle elementari si assiste al gioco delle ore: 24 a settimana con il maestro unico o 27 con quello prevalente, tipico della scuola privata. Un attacco frontale, micidiale ai gioielli di famiglia della scuola italiana».
Franco Frabboni, ordinario di Pedagogia all´Alma Mater di Bologna, ha appena finito di studiare il piano programmatico dei ministri Gelmini e Tremonti.
Il suo giudizio è molto pesante.
«Perché sono molto preoccupato per quello che potrà accadere nel futuro prossimo. La scuola materna è radicata nelle regioni del Centro-Nord e il piano incontrerà un´opposizione generalizzata, a prescindere dal colore politico. Qui si attacca la vita quotidiana delle famiglie, la loro organizzazione di vita. Ma il colpo più grave sarà per le regioni del Sud, dove la scuola materna sta faticosamente decollando. Se passasse il principio del piano, le materne scomparirebbero».
E le elementari?
«Qui la storia è più complessa. Si passa al maestro unico e si ipotizza quello prevalente nel caso di un orario settimanale di 27 o 30 ore. Con quello unico non c´è discussione. Si distrugge il modulo delle tre insegnanti su due classi impegnate in tre aree disciplinari: linguistica, storia e geografia, matematica e scienze. Il maestro tuttologo oggi non ha senso. Con quello prevalente non è molto meglio: se si tagliano migliaia di insegnanti di ruolo, il maestro prevalente si farà aiutare da giovanotti di buona volontà, come nelle private, e sottopagati, che provano ad insegnare musica, inglese e informatica».
Il ministro Gelmini ripete che il tempo pieno non verrà toccato, anzi sarà incrementato.
«Starei attento, se fossi al suo posto, prima fare queste affermazioni. Lo scenario che vedo all´orizzonte è il seguente: nella scuola pubblica con il maestro unico a 24 ore nella maggioranza delle classi, il tempo pieno diventerà il centro di raccolta dei ragazzi che hanno problemi, quindi richiedono due insegnanti. Dai piccoli disabili ai figli degli immigrati. Un po´ come succede negli Stati Uniti, dove la scuola pubblica assorbe la fasce povere della popolazione».
Siamo su quella strada?
«Se il progetto andrà in porto a guadagnare saranno le scuole cattoliche, ma non solo. Anche le private accessibili alla media borghesia e quelle di élite, che potranno rispondere alle giuste esigenze delle famiglie, ma solo di quelle che dispongono di un ricco portafoglio. E togliere ossigeno alla scuola elementare pubblica, a mio avviso, ha proprio questo obiettivo».

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