FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3787097
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Troppi drammi sui giovani che non leggono

Repubblica-Troppi drammi sui giovani che non leggono

Troppi drammi sui giovani che non leggono CORRADO AUGIAS C aro dottor Augias, lei raccomanda spesso la lettura e fa bene. Io però penso, anche se non è certamente un problema at...

25/07/2004
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Troppi drammi sui giovani che non leggono

CORRADO AUGIAS

C aro dottor Augias, lei raccomanda spesso la lettura e fa bene. Io però penso, anche se non è certamente un problema attuale, che ogni eccesso sia pericoloso. Un eccesso di "libri" può allontanarti dalla vita, è così tanto più facile leggere invece di vivere.
Mio figlio, nonostante le librerie di casa nostra e la passione comune di mio marito e mia per ogni genere di lettura, raramente si è fatto sorprendere con un libro in mano. In compenso vive molti interessi, musica inclusa. Passato il primo momento di perplessità, oggi come oggi non me ne dolgo. Lo vedo così equilibrato, sereno e attivo.
Alla verde età di cinquantacinque anni ho lasciato letteratura, saggistica, poesia e ho cominciato a scoprire, ad ascoltare il mio corpo, la natura, il mio istinto. Inimmaginabile la ricchezza che ho trovato. Perciò, rammarichiamoci pure ufficialmente che i giovani non leggano o leggano poco, ma non per questo bocciamo il loro mondo.
Chi ha qualcosa dentro lo esprime comunque in altri modi diversi dai nostri. Ricorda Khalil Gibran? "? (I nostri figli) abiteranno case nel futuro che noi non potremo conoscere". Io sono ottimista.
Maria Sofia Perhauz Grassi
levcos@libero. it
B isogna intendersi, gentile signora. Qualche volta si dice "libri" non in senso proprio ma anche come metafora, intendendosi più in generale il mondo e il modo della conoscenza, il non lasciasi andare, il non "viver come bruti". La musica? Benissimo. Ascoltare il proprio corpo? Sono già più perplesso, il proprio corpo sono anche funzioni indispensabili, dioguardi, ma diciamo molto umili.
Utilizzo per spiegarmi l'ultimo romanzo di Eco ("La misteriosa fiamma della regina Loana", Bompiani) che non è piaciuto a tutti, vedo. A me sì perché l'autore vi dispiega quella che a mio parere è la sua qualità migliore: rimescolare le carte, l'alto il basso, la letteratura e gli album a fumetti, conversazioni sull'esistenza di Dio e L'Uomo Mascherato.
Una delle prime volte in cui Eco applicò questo metodo fu molti anni fa analizzando la "Fenomenologia di Mike Buongiorno". Il popolare personaggio di un mezzo allora considerato con grande disprezzo dagli "intellettuali", veniva smontato pezzo a pezzo con gli strumenti della critica colta. Folgorante. Nel romanzo Eco racconta la formazione di un ragazzo negli anni tra guerra e dopoguerra. La perdita di memoria, il coma, la casa avita, perfino la Resistenza, insomma il tracciato romanzesco del protagonista Yambo conta poco. Ciò che all'autore premeva raccontare è con quali materiali, appunto alti e bassi, un adolescente costruisce un mondo, le fantasie, insomma la maturità di un essere civilizzato. "Loana" è un bildungsroman , un romanzo di formazione, dove a un certo punto il protagonista Yambo/Eco afferma: "Io non sono mai uscito dai libri" (pag. 395, fondamentale).
Eccesso? Sicuramente. La signora Maria Sofia dice che leggere è tanto più facile che vivere, e ha in parte ragione. Solo in parte però, anche "vivere" può essere di facilità irrisoria, di offensiva spensieratezza se si dà troppo ascolto alla voce del proprio corpo e dei propri istinti. Leggere (in senso metaforico, questa volta) è un antidoto contro la banalità del vivere, quella che Kundera chiamava vent'anni fa l'insostenibile leggerezza dell'essere.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL