Repubblica-To-Il mio Edoardo unico alunno tra le montagne

Il mio Edoardo unico alunno tra le montagne
Tiziana Pindo Macario insegna ad Alpette: "È una scelta di vita che mi dà tanta gioia"
"Il tempo scorre in modo diverso, i rapporti con famiglie e comunità sono ottimi"
RITA COLA

La maestra Tiziana e l'allievo Edoardo. Classe quarta, scuola elementare di Alpette, piccolo comune montano, a pochi chilometri da Cuorgnè. Per la maestra Tiziana Pindo Macario ed il suo unico allievo Edoardo, l'anno scolastico comincerà il primo ottobre e si concluderà alla fine di maggio. Edoardo, a quel punto, dovrà sostenere un esame per essere valutato sugli obiettivi raggiunti nel suo particolarissimo anno scolastico, con una maestra tutta per sé. Quella di Alpette è una scuola 'sussidiata', ovvero tenuta in vita dagli enti locali con un grandissimo sforzo. Edoardo, però, sarà l'unico allievo soltanto per un anno. "Dall'anno prossimo - dice il sindaco Marino Ceretto Castigliano - ci saranno anche altri due allievi. Il numero dei bambini, inoltre, è destinato a crescere. Quest'anno, ad Alpette, nasceranno quattro bambini: un record. Non accadeva dal dopoguerra". La maestra Tiziana, 29 anni, non è nuova alle scuole di montagna. Anche se è la prima volta che le capita di avere un solo alunno: "Conosco già Edoardo. E' stato mio allievo anche lo scorso anno. Ho già lavorato alla scuola di Alpette. Lo scorso anno, c'erano due bambini". Prima ancora, la maestra Tiziana era stata alla frazione Casetti di Locana: piccola scuola con quattordici allievi. La scelta di questo mestiere? "Una passione. E' un lavoro che certo non si fa per lo stipendio a fine mese. E' troppo importante il rapporto con i bambini. A me piace molto stare con loro, se non ci fosse una forte motivazione non sarebbe possibile. Essi stessi se ne accorgerebbero e non si riuscirebbe ad instaurare un bel rapporto". La passione della maestra Tiziana è nata e cresciuta con l'esperienza, le attese davanti ad un telefono per essere chiamata per le supplenze: "Devo dire, francamente, che quando ho studiato per diventare maestra non ne ero consapevole fino in fondo. Poi ho cominciato a lavorare. Ed ho cominciato ad amare moltissimo il mondo della scuola". I tempi della montagna sono diversi da quelli della città. Ed anche i bambini, i rapporti con le famiglie, con la comunità stessa che rivendica un ruolo attivo per la scuola - oggi come decenni fa - e ne fa uno dei centri pulsanti dell'aggregazione sono diversi. "Io non ho mai avuto problemi - racconta la maestra Tiziana - né con i genitori né con gli alunni. Gli alunni delle scuole di montagna? Sono bambini buoni, abituati ad un bel rapporto con la natura. Lo scorso anno abbiamo portato avanti iniziative per la socializzazione con gli altri bambini. Andavamo in piscina con altri bambini di Cuorgnè e quest'anno cercheremo di ripetere l'esperienza". In questi anni, la maestra Tiziana ha capito l'importanza della presenza della scuola nei piccolissimi centri: "I comuni fanno un grande sforzo, in certi periodi, per tenerla aperta. Ma è importante, è richiesto dagli stessi genitori, dagli abitanti dei paesi. Una volta che la scuola è chiusa rischia di esserlo per sempre". Ogni mattina, la maestra Tiziana prende la macchina ed affronta la strada per Alpette ("Non è lontano") anche se con il brutto tempo qualche problema può esserci: "Lo scorso anno, anche quando è nevicato, la strada è sempre percorribile. Quest'inverno vedremo. Speriamo". E con Edoardo? "Andrà bene. Dovremo lavorare molto: abbiamo un programma da portare avanti. Potrò seguirlo bene, colmare tutte le difficoltà che potrà incontrare. Alla fine dell'anno, dovrà superare l'esame".