Repubblica-To-Arrivano i bambini scordo tutto

I tormenti di un'insegnante
Arrivano i bambini scordo tutto
Ho superato le riforme telenovelas imposte dai ministri
GIULIANA CESIO

Ho iniziato ad insegnare nella scuola elementare a diciott'anni, ora ne ho 52: sono giunta al mio 35esimo anno di insegnamento. Sono passata indenne attraverso il tempo normale, il tempo pieno, i moduli, quattro diversi sistemi d valutazione, gli organi collegiali, i nuovi programmi, varie sperimentazioni, miriadi di circolari, svariate disposizioni che mi ordinavano di cambiare orari, metodi, programmazioni. Fino alle telenovelas delle proposte del duo Berlinguer-Moratti. Ogni nuovo ministro ha cercato di lasciare la sua impronta indelebile nella scuola elementare. Eppure questa mattina mi pareva che nulla fosse cambiato, rispetto agli anni lontani in cui ho iniziato a insegnare: i bambini, come allora, arrivano ordinati, impettiti, un po' timorosi, e curiosi di scoprire un nuovo mondo. I genitori come sempre preoccupati, ansiosi, compiaciuti, mentre osservano il proprio figlio spiandone le reazioni. E gli insegnanti pronti a subire nuovamente il fascino della loro professione nel momento in cui si trovano di fronte gli alunni colmi di aspettative e curiosità, in procinto di affrontare difficoltà e meraviglie della scuola.
Allora ti rendi conto che sei proprio tu che incominci ad accompagnarli in questo cammino creando un rapporto unico, e profondo, che nessuna legge o circolare potrà codificare. E ti senti importante, anche se una buona fetta della la società non riconosce più il tuo ruolo, anche se alla fine della settimana sei sclerata e alla fine dell'anno scolastico distrutta. Anche se i vari Berlinguer e Moratti continueranno a tirar fuori dai loro cappelli non sai quali diavolerie.