Repubblica: Test universitari, pioggia di ricorsi oggi Mussi decide se annullarli
Vertice al ministero. La commissione: due soli errori a Medicina
L´annuncio dopo aver letto il parere dell´Avvocatura dello Stato e le relazioni degli Atenei
Gli studenti preparano un esposto collettivo e un corteo di protesta per il 18 settembre
La Cgil: "Siamo di fronte ad una questione morale di dimensioni impressionanti"
SALVO INTRAVAIA
ROMA - Sarà un vertice a stabilire se annullare i test di Medicina e Odontoiatria. Nel frattempo partono i ricorsi e le richieste di risarcimento danni. E il ministro dell´Università, Fabio Mussi, di ritorno dal Sudafrica ha annunciato per oggi la decisione sui test di ammissione a Medicina e Odontoiatria. Per la commissione che ha elaborato le prove di accesso, intanto, gli unici errori nel test di Medicina sono quelli indicati all´interno delle correzioni: tutte le segnalazioni arrivate in questi giorni non erano attendibili. Erano sbagliati solamente i quesiti 71 e 79, già annullati e non conteggiati per stilare le graduatorie.
Questa mattina, dunque, si svolgerà un vertice tra il ministro, i sottosegretari e i più stretti collaboratori. Da esaminare decine di carte: il parere dell´Avvocatura dello Stato e le relazioni inviate dai presidi delle facoltà. Solo in seguito a piazza Kennedy si prenderà una decisione anche se l´eventuale annullamento getterebbe nel caos gli atenei. Gli studenti, intanto, annunciano un ricorso collettivo e una manifestazione di piazza per il 18 settembre. Allo stato attuale l´annullamento su tutto il territorio nazionale della prova di oltre 42 mila studenti sembra improbabile. Se le irregolarità saranno provate, la strada percorribile potrebbe essere quella di annullare le prove nei singoli atenei dove si sarebbero verificati scandali e irregolarità. «Nel 2000 - spiega Mario Falconi, presidente dell´Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Roma - definii, senza giri di parole, quel sistema un imbroglio con spunti di sadismo. L´esame a quiz che viene proposto agli studenti, molto verosimilmente, non verrebbe superato nemmeno da moltissimi docenti universitari». Per il sindacato dei medici Anaao Assomed occorrono «rimedi radicali per cambiare un sistema divenuto fonte di inefficienza e corruzione».
«L´ennesimo scandalo che ha investito la Facoltà di Medicina - si legge in una nota - testimonia lo stato caotico in cui versa la formazione del medico in Italia». Per Enrico Panini, leader della Flc Cgil, «siamo di fronte ad una questione morale di dimensioni impressionanti». Mentre il deputato diessino Franco Amendola, sui fatti di Catanzaro ha già presentato una interrogazione parlamentare sottolineando che «sulle fasi di selezione per l´ammissione ai corsi universitari si è creata una palese e vasta sfiducia nelle migliaia di giovani partecipanti e che da più parti è stata ventilata l´ipotesi di ricorsi al Tar per risarcimento danni». Per Pietro, Folena (Prc), presidente della commissione Cultura della Camera, «l´obiettivo resta quello abolire il test di ingresso».
Ma c´è chi difende i test. «Occorre rimettere in palio - sostiene il presidente della Conferenza dei presidi di medicina Pierluigi Frati - i posti coinvolti dall´inchiesta: sarebbe inutile, oltre che ingiusto e dispendioso indire nuove prove per tutti gli aspiranti medici». Dello stesso parere è Pier Ugo Calzolari, rettore dell´università di Bologna. Da Ancona, il rettore Marco Pacetti ha annunciato che, nel caso si incardinasse un processo, proporrà la costituzione di parte civile dell´ateneo. A Messina, secondo il preside della Facoltà di Medicina Emanuele Scribano, è stato «tutto regolare» e a Catanzaro il rettore Francesco Saverio Costanzo attende la decisione di Mussi «con serenità».