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Repubblica-Stop alla riforma Moratti" Oggi i ricercatori in piazza

L'università in corteo a Roma contro il nuovo stato giuridico dei docenti e per il rinnovo dei contratti "Stop alla riforma Moratti" Oggi i ricercatori in piazza ROMA - L'univers...

23/04/2004
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la Repubblica

L'università in corteo a Roma contro il nuovo stato giuridico dei docenti e per il rinnovo dei contratti
"Stop alla riforma Moratti" Oggi i ricercatori in piazza

ROMA - L'università scende in piazza. L'appuntamento è per oggi alle nove e mezza alla stazione Trastevere. Poi il corteo sfilerà fin sotto il ministero dell'Università. Cosa chiedono migliaia di ricercatori, associati, ordinari e tecnici? Le parole d'ordine sono: rinnovo dei contratti nazionali, ritiro del disegno di legge di riforma dello stato giuridico dei docenti, finanziamenti adeguati agli atenei, eliminazione di tutte le forme di precariato, fine del blocco delle assunzioni.
"Migliaia in piazza": è la promessa di Cgil, Cisl e Uil, di ricercatori, professori e studenti che scioperano contro la politica del governo sull' università e la docenza. In corteo dottorandi e assegnisti insieme al personale di ruolo di università ed enti di ricerca. Il ddl Moratti di riforma della docenza, affermano i responsabili della Cgil di categoria, "anziché offrire una prospettiva nuova per decine di migliaia di persone, che ogni giorno fanno i conti con l'impossibilità di progettare un futuro e realizzare una ricerca libera da ricatti e condizionamenti, aggrava questa già pesante situazione".
"La situazione in cui versa il sistema universitario è allarmante", ha affermato Antonio Marsilia, segretario della Cisl Università. I punti che maggiormente preoccupano il sindacato sono quelli del rinnovo contrattuale per il personale e il disegno di legge che riforma lo stato giuridico della docenza.
Il rinnovo del contratto per il personale tecnico amministrativo registra, spiegano i sindacati "un forte ritardo e l'iter non è stato ancora avviato dopo l'ennesima bocciatura dell'atto di indirizzo. Una condizione simile stanno vivendo le Accademie e i Conservatori che non vedono segnali di apertura per la stipula del loro primo contratto di categoria dopo la riforma del 1999. Quanto alla riforma dello stato giuridico dei docenti, afferma il sindacato che chiede il ritiro del provvedimento, visto "il misero fallimento, per volontà del ministro, di ogni tentativo di mediazione", prevede "oltre allo smantellamento del ruolo dei ricercatori, anche pericolose forme di precariato".
Per i confederali di settore, il governo "sta sottoponendo l'università, la ricerca e l'alta formazione ad un pesante attacco attraverso provvedimenti che riducono costantemente i finanziamenti e l'autonomia, spaccano l'unità contrattuale e precarizzano il personale. Occorre rilanciare questi settori che sono strategici per lo sviluppo del paese".
Alla giornata di sciopero nazionale aderiscono, oltre a Cgil, Cisl e Uil, le associazioni della docenza, il coordinamento dei lavoratori precari e molte componenti studentesche.
(ma.re.)


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