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Repubblica-Stop ai mille impegni ora lasciamoli concentrare"

L'INTERVISTA Paola Mastrocola, insegnante di liceo e scrittrice "Stop ai mille impegni ora lasciamoli concentrare" "Spesso per aiutare chi è in difficoltà si livella tutto" ROMA -...

17/06/2004
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la Repubblica

L'INTERVISTA
Paola Mastrocola, insegnante di liceo e scrittrice
"Stop ai mille impegni ora lasciamoli concentrare"

"Spesso per aiutare chi è in difficoltà si livella tutto"

ROMA - - "La logica non c'è più. È scomparsa dai temi dei ragazzi, dai loro discorsi. È saltata via. Quando leggo i loro temi, una lunga elencazione di pensieri senza un filo che li tenga insieme, mi preoccupo". Paola Mastrocola, insegnante di liceo e scrittrice, ha raccontato in "Una barca nel bosco" la storia di Gaspare, ragazzino intelligente e dotato che si trasferisce a Torino da una piccola isola per poter studiare e fatica ad adattarsi al nuovo ambiente. Ora sta lavorando ad un pamphlet (uscita in settembre per Guanda) nel quale racconterà la storia di un mestiere che non c'è più, quello dell'insegnante, appunto, anzi del maestro capace di far emergere il talento.
Anche lei accusa la scuola di spegnere l'intelligenza?
"La scuola non fa che riflettere ciò che accade fuori, una tendenza all'apertura, alla molteplicità delle attività, alla quantità? Portiamo i bambini al cinema e a teatro, facciamo studiare loro l'inglese e la chitarra, tutte cose belle e forse necessarie, ma non li lasciamo studiare davvero, tanto meno da soli".
Perché da soli?
"Perché il vero talento emerge soltanto così. Invece il nostro sistema scolastico si preoccupa, giustamente, di aiutare gli studenti in difficoltà ma in questo modo appiattisce i livelli e costringe tutti in un unico gruppo. Le "punte" non sono amate, e in questo modo è difficile che possano rivelarsi. Il mio può sembrare un appello al passato, al contrario io credo che il mondo moderno abbia più che mai bisogno di persone capaci di pensare".
Che cosa si può fare per aiutare i bambini a non lasciarsi "addormentare"?
"Dare loro il tempo di concentrarsi, non bombardarli con mille cose diverse. Non a caso chi arriva da un mondo "piccolo", come un paese, sembra almeno all'inizio più capace di usare la logica".
(v. sch.)


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