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Repubblica - Stavolta piano con le proteste prof, ci spieghi questa Finanziaria

Lilith e i suoi compagni del Machiavelli hanno scelto di studiare la legge che cambierà la scuola "Stavolta piano con le proteste prof, ci spieghi questa Finanziaria" CLAUDIA RICONDA ...

24/11/2001
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la Repubblica

Lilith e i suoi compagni del Machiavelli hanno scelto di studiare la legge che cambierà la scuola
"Stavolta piano con le proteste prof, ci spieghi questa Finanziaria"
CLAUDIA RICONDA


Per la prima volta insieme ai prof. Lilith dice che è una cosa strana, però funziona: "Io da sola ci ho provato. Mi sono scaricata da Internet documenti e articoli, tutto quello che c'era sulla finanziaria e la scuola, la riforma Moratti, me li sono stampati e letti. Però, ammetto, non ci ho capito quasi nulla. E invece io voglio capire. Non sono una pecora, né una che non si schiera. Sono di sinistra e su questo governo ho le mie idee, ma prima di andare in piazza a protestare contro la Moratti, voglio capire bene perché, crearmi una mia consapevolezza, proporre delle alternative. E allora oggi sono entrata in classe e ho detto al professore d'italiano: prof, ci aiuta lei con questa finanziaria? E lui, che è uno in gamba, ha detto d'accordo. E anche gli altri docenti stanno collaborando con noi. Che poi anche loro, i professori. Non sono troppo lontani da noi. L'altro giorno che c'era sciopero contro la finanziaria, erano quasi tutti in piazza anche loro. E ora insieme cerchiamo di capire che fine farà la scuola pubblica. Cosa si è messa in testa la ministra". In testa, lei e i suoi compagni del classico Machiavelli, hanno che questa volta non si occupa, "che poi finiva come sempre che non avevamo niente da dirci e si faceva solo casino", ma si fa autogestione seria e si studia. Non latino o greco. "Ma come salvarsi da questa donna che vuol riportare la scuola ai temi di mia nonna. Dove va avanti negli studi solo chi ne ha le possibilità. I ricchi al classico, gli altri già a dodici anni avviati verso studi che sboccano nella professione. La scuola di serie A e di serie B. E naturalmente i soldi alle private. Questi buoni scuola che sono una farsa, che non servono né per i libri né per pagarsi il trasporto: e allora a che cosa? Per le rette, no? Soldi a chi ha già i soldi, ecco la strategia di questo governo Berlusconi. La scuola pubblica vista come un'azienda, dove si vedono solo i costi da abbattere. Tagliare, tagliare. Risparmiare anche sull'esame di maturità, solo scritti e niente orali, ecco l'ultima novità. Ma se tagli, poi anche l'autonomia della scuola che fine fa? L'autonomia, i soldi per tenere aperta la scuola anche nel pomeriggio e per organizzare incontri, attività, concerti. Per me la scuola pubblica deve essere e restare così: un luogo dove si scambiano idee, non dove si impongono ideologie. Un posto laico dove si è aperti al confronto, anche in classe, anche con i professori, che se un giorno ho letto un articolo che mi ha fatto riflettere o è successo qualcosa di importante nel mondo, magari se ne parla, diventa quello la lezione. Parlare di quello che ci succede intorno. Una seconda casa, dovrebbe essere la scuola, per noi ragazzi. Qui al Machiavelli qualcosa si fa, ma le prospettive generali non vanno in questa direzione. E anche fuori dalla scuola, in questa città, le cose non vanno meglio per noi studenti. Posti per ritrovarsi non ci sono, ritrovarsi e fare cose insieme, non così per bere una birra. C'è questa cappa addosso, questo senso di claustrofobia. I politici preoccupati solo dell'immagine di Firenze e dei turisti, questi turisti che ci hanno espropriato delle nostre strade e delle nostre piazze. E noi che avevamo occupato e recuperato lo spazio in via Maragliano, e ci facevamo un sacco di cose, si voleva anche mettere su uno sportello informativo per gli immigrati, ecco a noi ci hanno cacciato". Martedì, nel "Moratti day", il Machiavelli sfilerà in corteo con un suo striscione, i suoi studenti metteranno su una maglietta bianca e ognuno di loro ci scriverà sopra una frase. Cosa ci scriverà Lilith lei ancora non lo sa.


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