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Repubblica-Statali, scioperi generali al via

Le proteste coinvolgeranno anche i lavoratori privati e dovranno sostenere la lotta per i rinnovi contrattuali Statali, scioperi generali al via I sindacati: stop regionali di 4 ore per tut...

24/05/2005
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la Repubblica

Le proteste coinvolgeranno anche i lavoratori privati e dovranno sostenere la lotta per i rinnovi contrattuali
Statali, scioperi generali al via
I sindacati: stop regionali di 4 ore per tutto giugno

Epifani: "La risposta giusta che si doveva dare al governo" Giovedì l'incontro tra l'esecutivo e Cgil, Cisl e Uil
LUISA GRION

ROMA - Quattro ore di sciopero generale: la risposta da dare al governo è stata presa da Cgil, Cisl e Uil durante una riunione lampo. Nonostante ieri pomeriggio sia arrivata anche la convocazione a Palazzo Chigi (fissata per giovedì prossimo alle ore 19) il sindacato ha mantenuto quanto promesso nei giorni scorsi. La protesta non è solo contro il mancato rinnovo dei contratti pubblici, ma anche contro i ritardi nei rinnovi del settore privato. Ad incrociare le braccia saranno infatti tutte le categorie, metalmeccanici in primis. Il calendario preciso delle date sarà deciso oggi, ma l'idea è quella di "bloccare" con le mobilitazioni l'intero mese di giugno: la protesta infatti non si consumerà in un unico giorno, ma sarà articolata su base regionale secondo un disegno deciso a livello nazionale. E' probabile che per rispettare i tempi di preavviso le astensioni non inizino prima della seconda settimana di giugno e che ad esso vengano collegate azioni ad hoc delle singole categorie (si parla, per esempio, della possibilità di bloccare gli scrutini nelle scuole o di "boicottare" la consegna delle dichiarazioni dei redditi).
La vertenza si sa, si è particolarmente inasprita dopo che - in seguito ad un lungo vertice "segreto" fra i vertici sindacali e un pool di ministri (fra i quali Siniscalco e Baccini) - la mediazione che sembrava raggiunta (100 euro di aumenti calcolati sulla categoria degli statali) è stata smentita dal governo e dallo stesso Berlusconi.
Ora, secondo Guglielmo Epifani, leader della Cgil, "questa è la risposta giusta, quella che si doveva dare. Siamo in presenza di un blocco di tutti i contratti, a partire dai pubblici. Adesso tocca al governo fare i passi che ci aspettiamo. Una mediazione è stata raggiunta, bisogna onorarla". Epifani non ha risparmiato nemmeno una frecciata agli industriali, accusati dal sindacato, di essersi intromessi senza titolo nella vertenza sugli statali. "Indirettamente - ha detto - la mobilitazione è anche un messaggio a Confindustria. I tavoli aperti non si possono affrontare con le modalità con cui sono stati affrontati fino ad oggi".
Sulla stessa linea Savino Pezzotta leader della Cisl: il messaggio agli industriali, ha detto "è per evitare che i cattivi esempi facciano scuola". La forma di mobilitazione decisa "è esattamente quanto concordato il 14 maggio". Quanto alla convocazione di giovedì prossimo, "se il governo vuole evitare la protesta non deve far altro che firmare l'accordo: questa vertenza è decisiva per il sindacato, c'è il rischio che bloccando il contratto con gli statali si blocchi tutto il resto". Luigi Angeletti della Uil, che nei giorni scorsi sembrava non favorevole ad uno sciopero generale da consumarsi in un giorno solo si è detto soddisfatto "per la scelta di una mobilitazione lunga. Ci aspettiamo che il governo diventi ragionevole e firmi i contratti".
Dal governo, comunque, arriva un messaggio di chiusura. "Lo sciopero non serve a nessuno" ha detto il vice ministro delle Attività produttive, Adolfo Urso. Per il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, è "sbagliato" deciderlo alla vigilia del negoziato. "Credo che il governo debba avere una piattaforma nella consapevolezza che il contratto deve essere concluso rapidamente. I temi di cui vogliamo discutere sono all'ordine del giorno da tempo, oltre al rinnovo contrattuale, c'è il piano della mobilità. Giovedì si aprirà una no-stop con l'intenzione di verificare in tempi brevi se c'è accordo o rottura".


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