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Repubblica-Statali, il contratto può slittare

Statali, il contratto può slittare Il Tesoro: deficit verso il 3,5%, crescita dimezzata all'1,2 Arriva lunedì il maxiemendamento al decreto competitività: dall'Irap...

30/04/2005
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la Repubblica

Statali, il contratto può slittare
Il Tesoro: deficit verso il 3,5%, crescita dimezzata all'1,2
Arriva lunedì il maxiemendamento al decreto competitività: dall'Irap alle fregate per la marina militare. Verrà posta la fiducia
Siniscalco: "Sforamento piccolo e passeggero. Nuovo piano di sviluppo dopo la Finanziaria"
La Trimestrale ipotizza il rinvio al 2006: altrimenti si sfonda il 3,7%. Sindacati: reazioni dure
ROBERTO PETRINI


ROMA - I conti sono in rosso e il governo punta a rinviare al prossimo anno la firma del contratto di oltre tre milioni e mezzo di pubblici dipendenti. E' questo il quadro offerto ieri dalla Trimestrale di cassa, presentata dal ministro dell'Economia Siniscalco al consiglio dei ministri in occasione della prima riunione del Berlusconi-bis. Levata di scudi di Cgil, Cisl e Uil: "Per tappare i buchi il governo rinvia i contratti, daremo una risposta dura".
Rispetto alle previsioni di tre mesi fa, che stimavano un rapporto tra deficit e Pil per il 2005 del 2,7 per cento la situazione rischia di deteriorarsi di meno di un punto di Pil, circa 12 miliardi di euro. Il documento elaborato dal Tesoro dà conto con trasparenza della situazione ("E' una gelida valutazione da tecnico", ha detto il ministro): la scarsa crescita economica (1,2 per cento invece del previsto 2,1 per cento) pesa sul deficit per lo 0,23 per cento; la bocciatura dei trasferimenti alle Fs per il progetto Alta velocità (già avvenuta da parte dell'Eurostat ma sulla quale il governo italiano conta di avere ancora margini di trattativa) aggrava il deficit di un altro 0,23 per cento. A queste due poste si aggiungono altri elementi di "criticità" (come li chiama la Trimestrale) o ipoteche che rischiano di far crescere ulteriormente il deficit: la bocciatura dell'operazione Anas (0,14 punti di Pil); la bocciatura della vendita delle case dei militari e della vendita delle strade (dal Gra di Roma alla Salerno Reggio Calabria) per 0,35 punti di Pil; gli sforamenti delle spese degli enti e della pubblica amministrazione (0,1 punti di Pil). Se a queste somme si aggiungono le risorse per il rinnovo del biennio 2004-2005 dei contratti degli statali la cui firma, prima delle elezioni regionali, era data come imminente, si arriva al 3,75 per cento. Di qui l'idea, esplicitata nella Trimestrale, di far slittare la firma del contratto in modo da risparmiare subito lo 0,25 del Pil, cioè il costo complessivo degli aumenti pari a circa 3 miliardi di euro.
In questo modo gli obiettivi di quest'anno potranno essere limitati ad una forchetta che tocca il massimo del 3,5 per cento e che, qualora il braccio di ferro con l'Eurostat andasse completamente a buon fine, potrebbe scendere al minimo del 2,9 per cento. "Se mi chiedete qual è la possibilità che il deficit-Pil si attesti tra il 2,9 e il 3,5 per cento dico che sta al centro", ha detto Siniscalco ieri durante la conferenza stampa che ha seguito il consiglio dei ministri. Comunque - ha aggiunto - l'eventuale sfondamento sarà "small e temporary" cioè piccolo e momentaneo, cioè tale da essere assorbito dalle nuove regole del patto di stabilità europeo.
Così il ruolino di marcia della politica economica viene serrato: "Rigore e sviluppo vanno mano nella mano", ha detto Siniscalco. Arrivano il maximendamento (dai finanziamenti per le nuove fregate della Marina militare alla fiscalità di vantaggio Irap per il Sud) e la fiducia sul decreto sulla competitività (che sarà posta anche sul provvedimento "gemello" della Camera, il disegno di legge), Documento di programmazione economica ("snello e di poche pagine con obiettivi di medio termine", ha precisato il ministro del Tesoro), intervento sull'Irap (anche prima della Finanziaria) quindi la Finanziaria e infine un nuovo decreto per lo sviluppo e la competitività.


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