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Repubblica-Statali e insegnanti in trincea oggi il via libera allo sciopero

Pagina 12 - Economia PUBBLICO IMPIEGO Tre milioni tra contratti bloccati e mobilità Statali e insegnanti in trincea oggi il via libera allo sciopero Da Cgil, Cisl e...

28/09/2004
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la Repubblica

Pagina 12 - Economia
PUBBLICO IMPIEGO
Tre milioni tra contratti bloccati e mobilità
Statali e insegnanti in trincea oggi il via libera allo sciopero
Da Cgil, Cisl e Uil otto ore di stop, ogni categoria deciderà come utilizzarle
I sindacati decideranno anche la mobilitazione nel settore della scuola
Non solo soldi: al centro delle tensioni il blocco del turn over e lo stop agli scatti di anzianità
"Praticamente il governo ci chiede di pagarci il rinnovo contrattuale da soli"
Per i lavoratori pubblici non vale il bonus della riforma previdenziale
LUISA GRION


ROMA - Contratti, ma non solo. Per oltre tre milioni di dipendenti pubblici ormai alla vigilia dello sciopero, i problemi, quest'autunno, non nascono solo dall'adeguamento dello stipendio all'inflazione. Ma anche da un nuovo piano di mobilità che il ministro della Funzione Pubblica ha annunciato di voler introdurre per meglio rispondere alle esigenze della riforma sul federalismo. Dal ventilato blocco del turn over e dal possibile stop allo scatto d'anzianità. Dal fatto che il "bonus" sulle pensioni introdotto dal ministro Maroni coinvolga tutte le categorie, ma non il pubblico impiego. Dalla legge votata dal Parlamento secondo cui uno statale, volendo, può lavorare fino a 70 anni. Senza bonus, appunto.
Non solo soldi, dunque, anche se il tema del recupero in busta paga resta fondamentale. Il contratto è scaduto quasi da un anno, ma è in queste ore che i nodi stanno arrivando al pettine. Ieri sera, Cgil, Cisl e Uil si sono incontrate per mettere a punto le iniziative di lotta: l'accordo dovrebbe riguardare otto ore di sciopero le cui modalità dovranno essere decise dalle singole categorie. E' probabile che sulla scuola ci siano una mobilitazione a parte: l'incontro dei sindacati del settore è in programma per stamattina.
Sul rinnovo dei contratti, d'altra parte, è in atto uno scontro frontale: la Finanziaria in discussione per il biennio 2004-2005 prevede aumenti del 3,6 per cento, i sindacati ne chiedono l'8. Il tavolo tecnico per discutere e mettere a confronto, attraverso i dati, le due tesi, non è mai partito. Il governo ha fatto però sapere che la spesa totale, seguendo la "regola Siniscalco" non potrà superare il tetto del 2 per cento, anche se, pescando da blocco del turn over e degli scatti d'anzianità, potranno essere recuperate risorse da "spalmare" su aumenti più alti.
Ieri - per buttare acqua sul fuoco - il ministro Alemanno ha annunciato che "dopo il varo della Finanziaria" verrà aperto il tavolo sui contratti. Ma convocazione a parte, il clima - ormai - è bollente: oltre al problema dei contratti ad agitare le acque del Pubblico impiego c'è anche una proposta del governo sulla mobilità da introdurre nella categoria. Per risolvere i problemi di ridistribuzione del personale in virtù del federalismo, infatti, il ministro Mazzella ha annunciato l'intenzione di provvedere ad un piano di trasferimenti e a una possibile revisione dell'assetto normativo del settore. Di fatto l'idea di un piano di mobilità da attuare modificando il Testo unico sul pubblico impiego è già allo studio come ipotesi da introdursi nella prossima Finanziaria. Dovrebbe coinvolgere da subito 10 mila dipendenti chiamati a cambiare sede di lavoro e posti davanti ad un aut aut: chi non accetta sarà considerato in esubero.
Netta e totale è stata l'opposizione dei sindacati: "Il ministro dovrebbe almeno spiegare cosa vuole: non si è capito" dice Antonio Focillo della Uil. Totale anche l'opposizione sul ventilato blocco degli scatti d'anzianità, che andrebbe a colpire soprattutto la scuola: "Praticamente il governo ci chiede di pagarci il rinnovo da soli rinunciando ad un nostro diritto" dice Enrico Panini della Cgil-scuola.


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