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Repubblica-Spinelli, divisi ragazzi e genitori

Era la sanzione per uno studente sorpreso a fumare in giardino. Ma la famiglia dice di no: "Esperienza troppo dura" Spinelli, divisi ragazzi e genitori Al Berchet proposta punizione i...

06/10/2004
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la Repubblica

Era la sanzione per uno studente sorpreso a fumare in giardino. Ma la famiglia dice di no: "Esperienza troppo dura"
Spinelli, divisi ragazzi e genitori
Al Berchet proposta punizione in una comunità di recupero
D'accordo il giovane "La preferivo al rimanere a scuola a pulire la palestra"
Il consiglio di classe aveva approvato il volontariato a Comunità Nuova
TERESA MONESTIROLI


Viene sorpreso mentre si prepara uno spinello a scuola e il preside propone di punirlo con una settimana di volontariato a Comunità Nuova, il centro di recupero per tossicodipendenti gestito da don Gino Rigoldi. I genitori però dicono di no e la pena si trasforma in lavoro socialmente utile all'interno dell'istituto.
È successo al liceo classico Berchet. Il primo giorno di scuola, durante l'intervallo, Enrico (nome di fantasia), studente dell'ultimo anno, è stato scoperto da una professoressa mentre, in un angolo del cortile - unico posto dove è permesso fumare sigarette -, stava facendo una canna. Oggi sta scontando la pena di cinque giorni di "sospensione con obbligo di frequenza", commutata dal consiglio di classe in trenta ore di "lavoro socialmente utile" a scuola, come vuole una prassi ormai diffusa in tutte gli istituti superiori. Un paio d'ore al giorno, tutti i pomeriggi per tre settimane, Enrico lavorerà in segreteria, vicepresidenza, biblioteca o in palestra per aiutare professori e personale della scuola a catalogare libri, inserire dati nei computer o sistemare attrezzi sportivi.
L'idea di mandare il ragazzo di terza liceo, colpevole di fumare hashish a scuola, a lavorare in una comunità di tossicodipendenti è del preside, Innocente Pessina che ha segnalato anche il nome del ragazzo alla polizia. Una sorta di pena del contrappasso - ti fai le canne e allora vai a vedere come potresti diventare se fai uso di droghe - approvata dall'intero consiglio di classe, rappresentanti dei genitori compresi. Ma non dalla famiglia che, invece, ha rifiutato con determinazione, chiedendo che Enrico trascorresse il tempo previsto dalla punizione a scuola.
D'accordo con il provvedimento del preside, invece, lo studente. "Passare una settimana a Comunità Nuova sarebbe stata un'esperienza molto più interessante e utile che sostare attrezzi da una palestra all'altra - spiega il ragazzo -. Quando il preside mi ha proposto la sua idea ho accettato, pensando che almeno avrei aiutato qualcuno. Invece i miei genitori hanno detto di no e ora mi ritrovo a fare lavoretti inutili due ore al giorno quando dovrei studiare per recuperare due debiti". Ma i genitori hanno ritenuto l'esperienza in una comunità "troppo dura e troppo rischiosa" per un ragazzo così giovane, come hanno spiegato al preside. E così, per le prossime tre settimane, Enrico trascorrerà due ore al giorno - compatibilmente con i sui impegni scolastici - a dare una mano in biblioteca e in segreteria.
Dopo il caso del preside del liceo Majorana di Rho, Bruno Dagnini, condannato a un anno e otto mesi per favoreggiamento dell'uso e dello spaccio di droga, i controlli nelle scuole si fanno più severi. E le sanzioni anche. "Al Berchet non era mai successo prima che uno studente prendesse una sospensione di cinque giorni per una canna", spiega Enrico. E continua: "Di certo il caso del Majorana ha pesato molto su questa decisione".


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