Repubblica-Sindacati, rottura totale col governo Epifani: regali all'1% della popolazione
LA PROTESTA Cgil, Cisl e Uil non si fermano allo sciopero di martedì e annunciano una nuova mobilitazione contro la Finanziaria Sindacati, rottura totale col governo Epifani: regali all'1% del...
LA PROTESTA
Cgil, Cisl e Uil non si fermano allo sciopero di martedì e annunciano una nuova mobilitazione contro la Finanziaria
Sindacati, rottura totale col governo Epifani: regali all'1% della popolazione
RICCARDO DE GENNARO
ROMA - Nella riforma fiscale e nel blocco del turnover dei dipendenti pubblici i sindacati trovano ulteriori ragioni per lo sciopero generale del 30 novembre e una spinta in più per proseguire nella lotta contro il governo, con il quale è "rottura totale". Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, lo dice esplicitamente: "Il governo non si illuda che con lo sciopero di martedì finisca l'iniziativa sindacale: non vogliamo essere corresponsabili di scelte che consideriamo sbagliate per il Paese". Anche il leader della Cisl, Savino Pezzotta, incalza e annuncia immediatamente un nuovo sciopero nazionale degli statali.
Epifani premette che "questa Finanziaria non aiuta il dialogo tra Confindustria e sindacati", poi va all'attacco sulla riforma fiscale: "A una parte della popolazione non dà niente, a un'altra pochissimo, mentre all'uno per cento tantissimo". Lo indigna il fatto che i ceti alti "avevano già ricevuto dei vantaggi, ad esempio con l'abolizione della tassa di successione: e allora perché insistere quando invece tanta gente non ce la fa ad arrivare a fine mese?". Beniamino Lapadula, responsabile del dipartimento economico Cgil, ha fatto due calcoli: "Al 10% più ricco della popolazione andranno 2,5 miliardi di euro, circa il 40% dell'intero beneficio. Gli operai, che sono il 15% dei contribuenti, avranno poco più del 7% delle risorse, mentre a professionisti e imprenditori, che rappresentano l'8% dei contribuenti, andrà il 25% dell'intera riduzione fiscale".
Pezzotta, che qualche mese fa coniò lo slogan "io amo il Fisco", non è mai sembrato così adirato nei confronti del governo come in questo momento: "Se guardiamo a quanto ha fatto il governo dobbiamo accentuare le iniziative di mobilitazione che non finiscono con lo sciopero generale del 30", uno sciopero che prevede "fortissimo". In particolare, Pezzotta - che ribadisce al sottosegretario Sacconi l'autonomia della Cisl dal potere politico - preannuncia un nuovo sciopero degli statali: "Non possiamo accettare che si mantenga in servizio solo un pubblico dipendente su cinque". Anche il numero uno della Uil, Luigi Angeletti, ora non vede altra via se non quella degli scioperi: "Mi rendo conto che lo sciopero non è un atto pacificatorio, ma il governo non ci ascolta nemmeno, anzi fa il contrario di ciò che chiediamo". Angeletti giudica un atto "di per sé positivo una riduzione delle tasse", ma prevede che questa "non produrrà alcun effetto".