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Repubblica: "Siamo seduti su una polveriera governo ascolti o salta il dialogo"

L'intervento di Guglielmo Epifani, segretario della Cgil, alla conferenza organizzativa "Detassazione degli straordinari e taglio dell'Ici scelte che dividono i lavoratori" "Il reato di immigrazione clandestina è contrario alla Costituzione"

29/05/2008
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la Repubblica

ROMA - Ieri l'abbandono del tavolo sugli statali. Oggi parole dure sull'operato del governo e un invito pressante all'esecutivo: "Ci ascolti, o salta il dialogo". Guglielmo Epifani parla alla conferenza organizzativa della Cgil. E a Berlusconi dice che bisogna intervenire subito sui prezzi, "perché siamo seduti su una polveriera", il quadro è quello di "un' economia da guerra" con "il mondo più povero che ritorna a morire di fame". E perché i primi provvedimenti presi dall'esecutivo, (detassazione degli straordinari e taglio dell'Ici) non convincono la Cgil. Che manda un segnale anche a Confindustria. La trattativa per il rinnovo del modello contrattuale "non è una sfida tra chi è più furbo e chi è più fesso" dice Epifani che considera "Emma Marcegaglia un interlocutore serio e rigoroso"

L'allarme della Cgil. "Il quadro che vediamo avanzare non ci rassicura e lo riscontriamo già dai primi provvedimenti presi, in quelli che si annunciano, in quelli che sono in preparazione". Epifani, boccia così i primi provvedimenti adottati dal governo, puntando il dito sulle contraddizioni che, a giudizio del segretario della Cgil, stanno minando l'esecutivo: "Si è federalisti da una parte e statalisti nel prelievo fiscale dall'altra; autonomisti un giorno e nazionalisti l'altro; europeisti sul bilancio e non europei a proposito del reato di immigrazione clandestina, visto con sospetto a differenza degli altri paesi".

Spinte contrapposte che, continua Epifani, non possono aiutare "una riprogettazione del Paese". Quello di cui c'è bisogno, secondo il leader della Cgil, è "un fisco equo, amico del lavoro e meno dei patrimoni e delle rendite. Di un federalismo davvero solidale, di redditi da lavoro e pensioni che possano crescere in termini reali, di servizi pubblici che funzionino". Ed ancora una scuola e una sanità che funzionino, "per garantire uguaglianza nei diritti di cittadinanza, cioè i diritti fondamentali delle persone".

L'invito al governo. Davanti ad elezioni politiche che "sono state un vero e proprio terremoto", i primi provvedimenti presi dal governo delineano "un quadro che non ci rassicura". Per questo Epifani invita l'esecutivo a puntare su obiettivi "possibili" per fare '''uscire il Paese dai suoi problemi e recuperare il terreno perso in questi anni".

Immigrazione. Nel pieno delle polemiche su xenofobia e immigrazione, il segretario della Cgil boccia il disegno di legge che introduce il reato di immigrazione clandestina: "E' contrario a tutte le norme europee, alla nostra Costituzione e offende il buon senso perche' rende reato una condizione qualche volta neanche scelta liberamente". Ed è a questo punto che epifani dice basta "alle ronde e ai fatti come quelli del Pigneto".

Straordinari e Ici. Scelte che dividono i lavoratori. 'La detassazione degli straordinari "sarà di difficilissima gestione", mentre l'abolizione dell'Ici sulla prima casa apre un problema con i Comuni e non affronta il tema dell'affitto. Due misure, quelle varate dal governo con particolare enfasi, che non piacciono alla Cgil. Che spiega come la detassazione di premi variabili e straordinari sostenga da un lato il valore netto dei premi variabili e dall'altro favorisca fiscalmente chi fa gli straordinari e quindi una parte dei lavoratori. "Le nostre critiche su questo punto, nè ideologiche nè prevenute, sono fondate: è una scelta che divide i lavoratori, le donne dagli uomini, il nord dal sud, il lavoro pubblico, in una evidente e voluta condizione di minorità, da quello privato" continua Epifani. Per ciò che riguarda invece l'abolizione dell'Ici, la misura "non affronta la condizione di chi vive in affitto, apre un problema, non risolto in modo chiaro, con le entrate dei comuni, contraddice il programma del federalismo fiscale".

Pa e fannulloni. "Anche per noi chi froda, chi viene meno ai suoi doveri, non può essere difeso", ma "con la stessa nettezza ci opponiamo a una raffigurazione caricaturale del lavoro pubblico, a campagne qualunquistiche che fanno di ogni erba un fascio". Il segretario della Cgil replica così al ministro della funzione pubblica Renato Brunetta che nei giorni scorsi aveva definto la pubblica amministrazione "una palla al piede" - e lo diciamo al ministro, non è possibile tornare indietro, legiferare tutto, ridurre ruolo, funzione della contrattazione, superare la privatizzazione del rapporto di lavoro con la centralizzazione inevitabile di ogni scelta normativa e di merito".

Il ruolo dei sindacato. Davanti agli attacchi che arrivano da più parti, il sindacato reagisce. E lo fa riaffermando la sua essenziale funzione della contrattazione. "In questo contesto si sono mossi gli attacchi più forti, ispirati a un presunto ritorno di paternalismo ottocentesco, gli attacchi di chi non contratta e lo teorizza pure - dice Epifani - Sono in tanti che non vogliono regole nè in alto nè in basso, e hanno allergia ai tavoli con più sedie di fronte, vogliono rendere inutile la funzione sindacale e non ti risconoscono come soggetto di rappresentanza". Davanti a questi tentativi di delegittimazione, Epifani risponde rilanciando il ruolo del sindacato "grande organizzazione sociale che sa di essere un presidio sociale, popolare, di rappresentanza, di tutela, di servizio". Lanciando la sfida sulla contrattazione di secondo livello che "andrà estesa a livello aziendale, di filiera e di territorio per le piccole aziende che non hanno la contrattazione".

Nucleare. E' secco il no di Epifani alla volontà del governo di riaprire le centrali nucleari nel nostro Paese. Un aproposta che "non risolve i problemi di diversificazione delle fonti energetiche e di autonomia del paese". Per il leader della Cgil "rischiamo di farle quando probabilmente esisteranno centrali più sicure e meno costose: oggi, invece, le priorità sono i rigassificatori, le fonti rinnovabili, la ricerca avanzata"

Alitalia. Chiede chiarezza. Per l'Alitalia e per i lavoratori. Così da "evitare ogni tipo di sospetto". Epifani torna così sulla vicenda che riguarda la nostra compagnia di bandiera. Ricordando gli annunci di presunte cordate interessate all'acquisto: "Oggi però il silenzio è totale, con la prospettiva di un aggravamento del suo bilancio e del suo futuro".
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