FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3796203
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Sessantamila statali in meno

Repubblica-Sessantamila statali in meno

Nella proposta dell'esecutivo ai sindacati un piano di mobilità triennale. Montezemolo: in questi anni il Paese ha avuto poco "Sessantamila statali in meno" Il governo: più di 95 euro, ma...

26/05/2005
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Nella proposta dell'esecutivo ai sindacati un piano di mobilità triennale. Montezemolo: in questi anni il Paese ha avuto poco
"Sessantamila statali in meno"
Il governo: più di 95 euro, ma stop a integrativo e turnover

Oggi l'assemblea di Confindustria all'Auditorium: "Dati economici spaventosi, e senza euro saremmo nelle condizioni dell'Argentina"
ROBERTO MANIA

ROMA - Un piano rigoroso di mobilità per ridurre nell'arco di un triennio di 60 mila unità i dipendenti pubblici. Il tutto accompagnato da un sostanziale blocco della contrattazione integrativa e da quello del turnover, con in più un rilancio della produttività. In cambio il governo è pronto a far salire la proposta di aumento per suoi dipendenti oltre i 95 euro previsti nell'ultima legge Finanziaria. Sono queste le linee per affrontare la trattativa messe a punto dall'esecutivo in un vertice interminsteriale a Palazzo Chigi, dove da oggi dovrebbe partire il negoziato ad oltranza. L'obiettivo del governo è infatti quello di chiudere in tempi rapidi la vertenza, aperta da quasi 17 mesi e sulla quale pende la decisione di Cgil, Cisl e Uil di una mobilitazione generale per tutto il mese di giugno.
Ma il piano del governo è stato bocciato dal sindacato ancor prima di essere illustrato. "Si tratta - ha detto il segretario generale della Fp-Cgil, Carlo Podda - di un complesso di clausole che impediscono l'accordo. Non sarebbe possibile - ha aggiunto - accettare l'allungamento di un anno dei contratti (ipotesi che però sembra destinata a tramontare, ndr), una riduzione della contrattazione integrativa, uno scambio tra salario e ulteriore diminuzione dell'occupazione. Infine non sarebbe accettabile che risorse già concordate siano vincolate a processi non meglio identificati di produttività e mobilità". D'altra parte appare difficile per il sindacato accettare una soluzione molto distante da quella concordata informalmente, a metà maggio, con il sottosegretario Gianni Letta e il ministro dell'Economia, Domenico Siniscalco, ma poi bocciata dal premier, Silvio Berlusconi. "Quell'ipotesi di accordo - ha ricordato ieri il leader della Cisl, Savino Pezzotta - prevedeva un incremento medio di 98 euro. E noi pretendiamo il rispetto di quell'intesa".
Il contratto del pubblico impiego farà capolino anche nel relazione del presidente della Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo all'assemblea generale degli industriali che si terrà oggi per la prima volta all'Auditorium Parco della musica. Ieri si è tenuta l'assemblea privata, con la partecipazione di 1.200 imprenditori tra i quali l'ex presidente Antonio D'Amato che per un anno interno aveva disertato le riunioni confindustriali. E quella di ieri è stata l'occasione per fare un bilancio del primo anno di presidenza Montezemolo. "A chi ci dice - ha affermato il leader degli industriali - che non abbiamo ottenuto molto, rispondo che il Paese ha ottenuto meno". Dunque quello di Montezemolo sarà un discorso tutto proiettato sul futuro, sulla necessità di un "patto tra cittadini" per evitare all'Italia il rischio di un declino disastroso. Impedito, fino ad ora, anche - secondo quanto ha detto ieri Montezemolo ai suoi colleghi - dalla stabilità dell'euro. "Senza la moneta unica - ha sostenuto - saremmo come l'Argentina!". Ed è in questo contesto di "dati economici spaventosamente negativi", di perdite di quote e di stasi della produttività, che il Paese - secondo la Confindustria - deve ritrovare il senso di una missione condivisa, senza avere timore, tra l'altro, di aprire i mercati alla concorrenza. Perché è questa che disegnerà il nostro futuro assetto produttivo. Dunque - ha affermato Montezemolo - "ben vengano 70 mila banche straniere, se serve a migliorare la concorrenza". Infine il fisco. "Tutte le risorse disponibili vanno indirizzate allo sviluppo. Anche per l'Irap - ha insistito - va impedita una "coriandolizzazione" dei fondi".


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL