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Repubblica: Senato, la Montalcini minaccia il "no"

Il ministro Mussi fa eco al premio Nobel: in Italia finanziamenti sotto la media

11/11/2006
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la Repubblica

Maggioranza a rischio. Letta: per i fondi alla ricerca faremo di tutto

le proteste

Alla Camera, per ora, il governo non mette la fiducia. Chiti: non c´è ostruzionismo
Berlusconi fa sapere: martedì sarò a Palazzo Madama, voglio vedere i miei compatti
Padoa-Schioppa: ma sprechi da eliminare ci sono ovunque, anche nelle università
FRANCESCO BEI

ROMA - La questione di fiducia resta nell´aria ma il governo, almeno per il momento, lascia libero il confronto alla Camera sulla Finanziaria. Nel Consiglio dei ministri di ieri mattina non si è parlato di fiducia e il ministro Vannino Chiti ha ribadito che il governo vi ricorrerà «solo nel caso, che ora non vedo, di ostruzionismo».
Nella maggioranza si apre intanto il caso Montalcini. La senatrice a vita, che finora ha sempre garantito il voto all´Unione nei passaggi fondamentali, lancia infatti il suo ultimatum: «Se i tagli alla ricerca dovessero permanere, non voterò la Finanziaria». L´Italia, spiega Rita Levi Montalcini, «è povera di materie prime ma ricca di capitale umano e, se non finanziamo la ricerca, il Paese affonderà». Le fa sponda il ministro per la Ricerca e l´Università, Fabio Mussi: «L´Italia spende per l´Università lo 0,88% del Pil mentre la media Ocse è dell´1,2%, per la ricerca spendiamo l´1,1% contro una media Ocse dell´1,5%. Che nell´anno del risanamento si lesini sulle risorse è inevitabile, che si operi un massiccio definanziamento è un azzardo sul futuro». Ma il ministro Padoa-Schioppa, parlando all´ateneo di Chieti, insiste sulla sua linea a suggerisce piuttosto ai rettori di tagliare gli sprechi: «Lo spreco c´è dappertutto, anche in quelle funzioni nobili che nessuno vuole sacrificare. C´è anche nel sistema universitario, chi ci vive sa benissimo convivono penuria e spreco».
Il governo comunque è pronto a rispondere al grido di dolore della Montalcini. «Non è pensabile una Finanziaria del centrosinistra con il voto contrario della senatrice Levi Montalcini - puntualizza il sottosegretario Enrico Letta -. Faremo di tutto per venire incontro alle sue posizioni». Per l´Unione, oltretutto, si tratta di una questione di sopravvivenza. A Palazzo Madama infatti la situazione è critica e l´opposizione la prossima settimana tenterà il tutto per tutto per far cadere il decreto fiscale. Oltre al problema della Montalcini per gli strateghi dell´Unione le incognite hanno i volti dei 4-5 senatori il cui voto potrebbe essere contrario: quello del senatore dissidente del Pdci Fernando Rossi, e poi Giulio Andreotti, Luigi Pallaro, Sergio De Gregorio, tornato a lanciare i suoi diktat sugli stanziamenti per la Difesa, Sergio Pininfarina. Nella Cdl confidano che Silvio Berlusconi tenterà in ogni modo la spallata: «Martedì, quando si voteranno le pregiudiziali di costituzionalità sul decreto fiscale - rivela una fonte azzurra - il presidente verrà a palazzo Madama per assicurarsi che tutti facciano la propria parte». Ieri, parlando in videoconferenza ai giovani di Confartigianato a Firenze, il Cavaliere, appena operato al menisco, ha chiarito quale tipo di opposizione ha in mente: «Domani mi toglieranno le stampelle, peccato! Mi sarebbe piaciuto buttarne una contro alcuni della sinistra, come Enrico Toti».


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