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Repubblica: Se rinasce l´esame di maturità

di Giovanni Bollea

03/10/2006
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la Repubblica

Interessanti le proposte di Fioroni sulla scuola e soprattutto sull´esame di maturità dei corsi secondari. La rivalutazione dell´esame più importante della vita mi ha fatto ricordare come in passato, a marzo, nell´ultimo anno di liceo, cessassero gli input della nozionistica e si iniziasse a memorizzare quanto avevamo già imparato, per arrivare al famoso esame con una preparazione che fosse la più capillare e approfondita possibile. Bene ha fatto Fioroni a riproporlo in maniera più attuale e meditata, dato che, da troppo tempo, la preparazione era entrata nelle facoltà Universitarie. La commissione giudicatrice che sarà formata da tre membri dei vari licei (3 dello stesso istituto e 3 esterni) assieme alla commissione che potrà giudicare solo 2 classi, avvantaggerà l´esaminatore, che avrà così molto più tempo per approfondire le interrogazioni e giudicare con più equilibrio e sagacia le vere qualità dell´esaminando. È questo che ritengo importante perché, indirettamente, spingerà a studiare meglio sin dall´inizio affinché lo studio diventi una vera preparazione all´esame finale. Ma gli esami attitudinali, senza i test, che attraverso Internet sono ormai iperconosciuti dai ragazzi, non solo offriranno la possibilità ai professori di scoprire la loro effettiva maturità attraverso la particolare analisi del precedente curriculum scolastico dei privatisti; ma saranno soprattutto uno stimolo alla ripresa del concetto di cultura. E indirettamente, una valorizzazione della scuola, mentre l´esame di Stato ne diventerà il punto nevralgico, come accesso al perfezionamento di quello disciplinare, impiegando indistintamente e allo stesso livello di concentrazione il professore e l´alunno. L´esame di Stato sancirà così la sua maturità che lo aiuterà a scegliere il percorso più adatto a raggiungere la futura maturità di cittadino: maturità che sarà conquistata solo se i genitori vi daranno il loro fondamentale contributo, ricordando che un ragazzo sarà capace di scegliere e valutare, in base alla preparazione dialogica e positivamente polemica dei genitori.
Quando si parla dell´esame di Stato si parla di maturità della persona e mi sembra perciò che la legge Fioroni sia un passo avanti per tutti: famiglia, studenti e professori i quali, se lavoreranno uniti, raccoglieranno quei frutti positivi già insiti nel concetto di cultura dell´illuminismo di Hume: libertà assoluta nella ricerca e predominio della razionalità. Poco importa se Hume giunse a negare l´esistenza dell´Io: bastò il suo inneggiare all´uomo colto, per rompere quell´intransigente volontà di mantenere «le masse» nell´ignoranza strategica, voluta dalle élites. Anche perché ci pensò poi Kant, con il suo travolgente e dirompente pensiero a ricostruirne e ristabilirne dominio e struttura, invocando un Io libero di scoprire e assimilare quanto poteva rafforzarlo. E proprio oggi in piena crisi della cultura, delle certezze e dell´identità collettiva, dobbiamo convincerci che i ragazzi devono dedicare la loro energia personale persistente, all´educazione e all´allenamento del «capire».
Educazione e allenamento che devono essere visibilmente e tangibilmente diretti all´uomo, affinché sia preparato, uscendo agguerrito dagli schemi scolastici, a navigare ovunque lo portino mente e tecnica. Come nella realtà virtuale. La quale diventerà sempre più il propellente della sua avventura culturale scientifica e professionale.
Aumentando e sviluppando in mille direzioni la sua intelligenza consapevole, e facendo sì, che la Tv di routine, sia meno idolatrata. Ma noi tecnici pensatori, se ascoltiamo il filosofo Tijerino quando dice dall´altra parte del pianeta che «la telepresenza disincarnerà la mente», siamo anche pronti però a rispondere che, interagire con cultura e informazione telematica significa anche riconoscervi un complemento indispensabile alla maturità della persona. Ma non illudiamoci troppo: è lontano il giorno in cui i giovani potranno dichiararsi sazi di sapienza come Salomone e le sue nere notti «dubbiose»... Per ora le loro notti sono di altro genere!


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