FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3793471
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Se il modello è una scuola senza cultura

Repubblica-Se il modello è una scuola senza cultura

Se il modello è una scuola senza cultura CORRADO AUGIAS G entile Augias, sono la mamma di un ba...

06/02/2005
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Se il modello è una scuola senza cultura
CORRADO AUGIAS


G entile Augias, sono la mamma di un bambino di 10 anni che l'anno prossimo frequenterà la prima media. Nei giorni scorsi ho partecipato ad una riunione organizzata dalla dirigente dell'Istituto Comprensivo al quale mio figlio è iscritto. C'erano vari insegnanti e vari genitori. Grazie alla riforma Moratti, il tempo scuola è diventato opzionale, si va dalle 27 ore alle 27+3 o alle 27+6. Io ho chiesto alle docenti quale fosse il tempo scuola più adatto per dare ai nostri figli una buona preparazione e tutte mi hanno consigliato la seconda o la terza possibilità dato che solo con le attività svolte nei laboratori si può recuperare il tempo che, grazie ai tagli del ministro, è stato sottratto a materie importanti come l'italiano e l'inglese. Alla fine, quando ci siamo messi un po' a parlare tra noi genitori, con stupore ho notato che i più acculturati e che credono nel valore dell'insegnamento si sono espressi per la scelta dei tempi più lunghi, mentre gli altri per quella più breve. La mia amara considerazione è questa: come fa il ministro, se non per pura "demagogia familista" a pensare che tutti i genitori siano veramente liberi cioè consapevoli e capaci di decidere il tempo scuola più adatto per i loro figli? Questo governo che ha fatto i ricchi più ricchi e i poveri più poveri rende questi ultimi anche più ignoranti? La cultura non dovrebbe essere il valore di base più largamente condiviso?

Brunella Esposito, Roma

La lettera nella sua brevità solleva problemi che meritano di essere discussi pacatamente. Il primo è che la riforma Moratti, buona o meno che sia, ha il torto di essere stata voluta senza mezzi adeguati alla sua applicazione concreta. Il ministro, sospinto dal presidente del Consiglio, ha voluto portarla a termine quasi solo per poterla annunciare. L'annuncio però è rimasto sulla carta, alcune innovazioni non possono essere applicate perché non ci sono i soldi. La seconda osservazione è la palese sconfessione della regola, anche questa annunciata con clamore, detta delle tre "I". In realtà almeno due di quelle "I" e cioè l'italiano e l'inglese sono state non potenziate ma ridotte. Terza considerazione, più generale. La scuola e la cultura non fanno parte delle priorità di questo governo. Lo dice il comportamento dei ministri, compresi quelli vicini ai questi temi, lo dice l'atteggiamento del presidente del Consiglio che mai s'è pronunciato su argomenti culturali o ha dimostrato interesse per una espressione della cultura, scuola compresa limitandosi agli annunci. Si parla spesso, si polemizza anche, su quali siano le diversità di fondo tra un governo di destra come l'attuale e un governo di centro-sinistra come il precedente. Ecco un esempio: la scuola e la cultura. Non dimentico che Veltroni, vicepresidente del Consiglio, chiese per sé il ministero della Cultura e che alla Pubblica Istruzione sono andati uomini di scuola come Berlinguer e Di Mauro. Vedo il declino attuale in ogni settore, da quello ambientale con i numerosi condoni estesi alle coste, a quello della musica, completamente ignorata come ha detto due giorni fa con veemenza il maestro Muti. I problemi economici premono di più ovviamente, ma trascurando scuola e cultura è il nostro avvenire che stanno mettendo a rischio.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL