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Repubblica: Scuole private, boom di iscritti "La riforma Gelmini fa paura"

Più 15% alle elementari, più 10 alle medie. Statali ferme - Su cento milanesi 99 chiedono il tempo pieno per i figli La Cgil proclama sciopero con un corteo il 18

07/03/2009
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la Repubblica

FRANCO VANNI

L´«effetto Gelmini» spinge le famiglie lombarde a mandare i figli nelle scuole private. Alle elementari le richieste per gli istituti non statali crescono del 15 per cento, alle medie del 10. Le iscrizioni per il prossimo anno sono ancora aperte ma la tendenza è chiara: in settembre oltre 8mila studenti passeranno alle paritarie. I genitori sono spaventati dalla prospettiva dello smantellamento della scuola statale da parte del governo, temuto da opposizione e sindacati.

La Cgil prepara un corteo a Milano «sul futuro dell´istruzione pubblica lombarda» per il 18 marzo, giorno dello sciopero della scuola. E, usando i dati diffusi dallo stesso ministero dell´Istruzione, lancia l´allarme: mentre il 99 per cento delle famiglie milanesi chiede per il prossimo anno il tempo pieno alle elementari (un record), il governo si prepara a tagliare in Lombardia 1.454 posti di maestra. A chiedere il dietrofront da parte del governo è anche la Regione: Gianni Rossoni, assessore all´Istruzione, annuncia che «il presidente Formigoni chiederà alla Gelmini di confermare il numero di insegnanti dell´anno scorso, perché solo così riusciremo a far fronte ai bisogni delle famiglie». Anche perché gli iscritti aumentano.

Alle elementari, per l´anno prossimo hanno scelto una scuola non statale quasi 6mila studenti in più rispetto ai 38mila che lo hanno fatto dodici mesi fa (alle pubbliche gli iscritti erano 408mila). Alle medie l´aumento è più contenuto ma sempre significativo: 2.300 che si aggiungono ai quasi 24mila dello scorso anno (contro i 240mila alle pubbliche). Lo stima l´Agesc, Associazione dei genitori delle scuole cattoliche. Il presidente Stefano Portioli spiega: «La tendenza è evidente, quando c´è incertezza i genitori cercano le situazioni più rassicuranti, vogliono che i figli siano più seguiti. E la crisi economica non ha spaventato le famiglie, sempre più pronte a pagare per l´istruzione dei ragazzi». In Lombardia, va ricordato, la Regione contribuisce al pagamento delle rette, rimborsando alle famiglie fino al 50 per cento della spesa.

La direzione scolastica fa di tutto per rassicurare le famiglie sul fatto che per l´anno prossimo la scuola pubblica non subirà stravolgimenti. Ma è anche l´eliminazione della «compresenza», la possibilità che due maestre siano contemporaneamente in classe, a spaventare i genitori. Soprattutto quelli delle scuole con tanti stranieri: se la maestra unica deve insegnare l´italiano ai nuovi arrivati - è questo il ragionamento di mamme e papà italiani - non avrà il tempo di seguire mio figlio.

Nonostante i tagli non li riguardino, anche negli asili l´effetto psicologico spinge i genitori verso le private: più 10% di iscritti all´anno prossimo. Il dato è della Fism, l´associazione delle scuole materne cattoliche. Per il presidente Martino Massoli «non bisogna dimenticare che se le famiglie scelgono noi è anche perché offriamo un ottimo servizio». E la paura del crollo nel pubblico non c´entra? «Sicuramente, ma chi va alla paritaria lo fa perché si fida».


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