Repubblica-Scuola, un ddl chiuderà la guerra dei precari
Ieri la promessa del ministro Giovanardi dopo la manifestazione di protesta davanti a Montecitorio Scuola, un ddl chiuderà la guerra dei precari ROMA - Sono arrivati a Roma a centinaia e ...
Ieri la promessa del ministro Giovanardi dopo la manifestazione di protesta davanti a Montecitorio
Scuola, un ddl chiuderà la guerra dei precari
ROMA - Sono arrivati a Roma a centinaia e si sono concentrati davanti a Montecitorio per manifestare la loro rabbia. Sono i "precari storici" della scuola. Chiedono un decreto urgente che gli restituisca i 18 punti in graduatoria cancellati nei giorni scorsi dal ministero dell'Istruzione dopo la sentenza del Tar che ha accolto i ricorsi dei precari abilitati attraverso i corsi delle Scuole di specializzazione post-laurea. Una delegazione degli "storici" è stata ricevuta dal presidente della Commissione cultura della Camera e subito dopo il ministro Giovanardi ha promesso che il governo presenterà presto un disegno di legge per sanare lo "scippo".
Non finisce la "guerra tra poveri", tra i 120 mila precari storici e i ventimila "sissini", che si contendono 90 mila cattedre. Una querelle iniziata nel '98, quando il ministro Berlinguer firma il decreto che istituisce le scuole di specializzazione universitarie che, dopo due anni, assicurano l'abilitazione e parla di punteggio premio senza specificare la quantità. I trenta punti vengono ratificati da un decreto Amato-De Mauro nel 2000. Il braccio di ferro continua. Iniziano i ricorsi al Tar. Ai "sissini" vengono negati i punteggi conseguiti con le supplenze effettuate durante i corsi post-laurea. E con l'ultima finanziaria, il Parlamento a larga maggioranza approva un ordine del giorno che concede 18 punti ai "precari storici" per riequilibrare le posizioni nelle graduatorie permanenti. Poi l'epilogo: il Tar dà ragione ai "sissini" e chiude la contesa.
Cosa accadrà adesso? Una cosa è certa: le graduatorie verranno aggiornate e gli "storici" verranno penalizzati. Ecco perché Ds e Rifondazione chiedono un decreto immediato che risolva il problema. "Basta con la guerra tra poveri - affermano i Ds - abbiamo presentato un ddl che prevede la riapertura delle assunzioni in ruolo coprendo ogni anno il 70 per cento dei posti vacanti, l'introduzione di una riserva del 50 per cento dei posti a concorso ordinario per i precari specializzati".
Come finirà la contesa? Secondo il professor Giunio Luzzatto, ordinario di Fisica all'università di Genova, uno dei coordinatori dei corsi universitari, "i 18 punti erano improponibili, perché sommando i 24 derivanti dalle supplenze annuali, si finiva per creare altri problemi. La realtà è che da due anni non si fanno assunzioni nella scuola e il governo lascia che la situazione precipiti per dimostrare l'ingovernabilità delle graduatorie ed arrivare alla scelta diretta dei supplenti da parte dei presidi".
(ma.re.)