FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3851331
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica: Scuola, tornano i voti alle medie e elementari

Repubblica: Scuola, tornano i voti alle medie e elementari

Cambiano le pagelle. Sì del governo al maestro unico. Via libera al 5 in condotta

29/08/2008
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Già da quest´anno un´ora a settimana di educazione civica, stradale e alla salute

E Berlusconi scherza con gli studenti: "Ora attenti a come vi comportate"

MARIO REGGIO

ROMA - La rivoluzione copernicana della scuola è iniziata. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto presentato dal ministro della Pubblica istruzione Mariastella Gelmini. Due le pietre miliari: il ritorno del voto in condotta e con il 5 si ripete l´anno. Torna anche l´educazione civica: diventa materia obbligatoria di un´ora alla settimana, ovvero studio della Costituzione ma anche educazione stradale, ambientale e alla salute. Rispuntano anche i voti sulla pagella: numeri e giudizi alle elementari, solo numeri alle medie. Il Consiglio dei ministri ha anche dato parere favorevole alla riesumazione del maestro unico alle elementari. Ma solo per i primi tre anni. Forse. In attesa della scelta finale, con la prossima finanziaria, al ministero della Pubblica Istruzione gli esperti stanno simulando le possibili soluzioni. Sul caro libri il governo auspica che i prezzi vengano mantenuti stabili per tutta la durata del corso di studio: tre anni per le medie, cinque per le superiori. Un auspicio condivisibile, ma resta pur sempre un suggerimento.
Torniamo alle cose concrete. Se il decreto verrà convertito in legge nei tempi previsti le novità restano due. Il 5 in condotta che comporta la bocciatura o la non ammissione alla maturità. Una misura ancora più drastica di quella contenuta nella riforma di Giovanni Gentile che prevedeva la possibilità di riparare a settembre in tutte le materie per gli studenti più discoli. Abolito nel 1998 il voto in condotta era stato trasformato in sanzioni previste dallo Statuto dei diritti e dei doveri degli studenti. Il ministro Letizia Moratti aveva annunciato l´intenzione di tornare al passato ma poi non se ne fece nulla. La seconda è l´introduzione dell´educazione civica come materia obbligatoria, ma senza che vengano aumentate le ore d´insegnamento. Anzi, dal 1 settembre del 2009, diventerà operativa una revisione dell´orario prevista dalla legge Moratti e prorogata da Giuseppe Fioroni: alle elementari l´orario settimanale scende da 30 a 27 ore, con due ore d´insegnamento della religione cattolica. Stessa musica per le medie inferiori. E in serata il premier Berlusconi incontrando alcuni studenti sardi a spasso per Roma li ha apostrofati: «Lo sapete che da oggi torna il voto in condotta e chi becca 5...».
E a conferma della scelta del ritorno al passato rispuntano i voti. Alle elementari resta il giudizio analitico sul comportamento complessivo dell´alunno. Alle medie solo voti. Come è già alle superiori. «Crediamo che alla scuola servano ordine e chiarezza - afferma il ministro Mariagrazia Gelmini - per questo ci sarà un ritorno ai voti, accompagnati dai giudizi che saranno esplicativi del risultato raggiunto dai ragazzi. Si è abusato dei giudizi che a mio parere non sempre sono comprensibili». E sul 5 in condotta: «È una risposta necessaria e urgente di fronte al moltiplicarsi negli ultimi anni dei casi di bullismo». Plauso generalizzato per l´insegnamento dell´educazione civica: «Da quest´anno sarà inclusa nel monte ore di storia e geografia e probabilmente avrà una specifica valutazione - commenta la Gelmini - bisogna preparare i ragazzi a essere cittadini consapevoli e dunque studio della Costituzione ed educazione alla salute ma anche insegnamento del codice stradale quanto mai opportuno visto il numero di ragazzi che ogni anno perdono la vita in incidenti».
Resta, però, un punto interrogativo. Che fine farà la scuola elementare? Quella che è stata considerata, anche a livello internazionale, come il fiore all´occhiello del sistema scolastico italiano. Ieri il Consiglio dei ministri ha detto sì al ritorno al maestro unico, ma solo per i primi tre anni. Ora al ministero della Pubblica Istruzione stanno studiando, attraverso simulazioni, quale soluzione trovare. Tanto c´è tempo fino alla finanziaria. Ma il ministro dell´Economia ha le sue esigenze. Partiamo dai grandi numeri. I docenti delle elementari sono oggi 250 mila. Se passasse il maestro unico ci sarebbe un taglio secco di 140 mila posti di lavoro. Ma l´insegnante di ruolo non si può licenziare. Cosa può succedere? Prima soluzione: il blocco delle supplenze. Poi uno scivolo per le maestre vicine alla pensione. Quello che resta dovrà adattarsi a coprire i buchi, quindi tornare a fare la supplente. Ma continuerà a prendere lo stipendio anche se è in sovrannumero e magari si gira i pollici. A molti non sembra una geniale trovata.

var _rsCI="kataweb-it"; var _rsCG="0"; var _rsDN="//secure-it.imrworldwide.com/"; var _rsCC=0; var _rsIP=1;


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL