Repubblica-Scuola, scatta la sperimentazione ma un istituto su tre è privato
LA RIFORMA Il ministero dell'Istruzione ha diffuso l'elenco delle elementari e delle materne che hanno aderito Scuola, scatta la sperimentazione ma un istituto su tre è privato Percorsi pe...
LA RIFORMA
Il ministero dell'Istruzione ha diffuso l'elenco delle elementari e delle materne che hanno aderito
Scuola, scatta la sperimentazione ma un istituto su tre è privato
Percorsi personalizzati e insegnamento di informatica e lingue straniere in Prima
ROMA - Comincia, forse, la sperimentazione nelle materne ed elementari della futura riforma Moratti. Ieri il ministero ha diffuso l'elenco degli istituti che hanno aderito: 250 in tutta Italia. Ma ai mezzi d'informazione sono stati forniti solo i numeri divisi per regione. Per avere l'elenco delle scuole coinvolte occorre chiamare i direttori regionali. Perché tanta titubanza? Una ragione c'è. Il decreto prevedeva che il test avrebbe coinvolto al massimo due scuole per distretto e solo due "paritarie" per Regione. Poi a metà settembre una leggera modifica al testo: "è necessaria una compensazione tra territori e tipologie, tra pubblico e privato". Ma nessuno poteva immaginare che le scuole "paritarie" avrebbero superato un terzo del totale. È quanto si capisce dopo una rapido giro di telefonate alle direzioni regionali. Un esempio: in Liguria le scuole "sperimentali" sono dieci: sei paritarie, quattro statali, e nessuna di queste a Genova.
Cosa prevede il decreto? Percorsi personalizzati per i giovani studenti. L'anticipo, ove possibile, dell'ingresso a materne ed elementari per chi compirà 3 o 6 anni entro il prossimo 28 febbraio. L'insegnamento di una lingua straniera e dell'informatica in prima elementare. Ma con l'aria di bufera che tira sulla scuola non sarà molto semplice avviare la sperimentazione. Anche se da viale Trastevere si sparge un silenzio tombale e nessuno è in grado di capire cosa succederà nella scuola con la Finanziaria, sembra confermato, tra l'altro, il taglio di decine di migliaia di maestre elementari, la riduzione di migliaia di insegnanti di sostegno. Difficile capire cosa succederà alle materne: gli Enti locali, quindi anche i Comuni, dovranno sopportare un taglio del 2 per cento dei finanziamenti. E proprio i Comuni sono quelli che gestiscono le scuole materne. Con quali soldi si farà la sperimentazione?
I tempi incerti rischiano di far saltare tutto. "Riuscire a garantire i 200 giorni di scuola è sempre stato un problema fin dall'inizio - commenta Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi - insieme a quello di riuscire ad avviare la programmazione dell'attività scolastica in tempi ristretti. Se l'avvio ritardasse di parecchi giorni, allora sarebbe un problema". Anche per gli allievi che nulla hanno a che vedere con la sperimentazione, perché per essere valido, le giornate effettive non devono essere inferiori a 200 durante l'arco dell'anno. Critico lo Snals: "È una sperimentazione improvvisata e debole, che non potrà avere un grande esito, anche perché il campione di scuole è troppo esiguo per avere validità scientifica". Negativo il giudizio della Gilda: "La realtà è che oggi nessuno sa quando partirà effettivamente".
(ma.re.)