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Repubblica-Scuola, lo sgambetto alla riforma

Scuola, lo sgambetto alla riforma E il ministro lavora ad agosto per far partire almeno qualche test L'ex responsabile del dicastero Tullio De Mauro: "Dalla sua non ha competenze, la scuola è u...

04/08/2002
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la Repubblica

Scuola, lo sgambetto alla riforma
E il ministro lavora ad agosto per far partire almeno qualche test

L'ex responsabile del dicastero Tullio De Mauro: "Dalla sua non ha competenze, la scuola è una grande impresa non una piccola azienda"
La sperimentazione è stata bloccata dal Cdm, la Moratti resta isolata: critici i cattolici, ostili i sindacati è scettica perfino Confindustria
MARINA CAVALLIERI

ROMA - Letizia Moratti non va in vacanza, lavorerà per tutto il mese d'agosto, al ministero, nel suo quartier generale, chiusa nella sua stanza, dalla quale, quando è qui, ama uscire poco. Il governo ha deciso che a collaborare con lei ci sarà anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta che ha l'incarico di stabilire insieme al ministro quali e quanti istituti sparsi per l'Italia godranno della sperimentazione. Un numero comunque ristretto, così ha deciso il Consiglio dei ministri, l'esperimento sarà limitato. Ma il ministro dell'Istruzione non si arrende, lavora e non demorde, con ostinazione tenta di portare avanti il suo progetto di riforma, in solitudine perché ormai pochi credono, nella maggioranza e nell'opposizione, che la scuola firmata Moratti andrà in porto.
Ad un anno dall'insediamento al ministero il disegno di legge delega è ancora nella Commissione istruzione del Senato, c'è difficoltà a trovare la copertura finanziaria e non c'è nessuna possibilità di avere un iter privilegiato. La scorciatoria della sperimentazione tentata dalla Moratti è stata bloccata dallo stesso Consiglio dei ministri. Sono critici i cattolici, prende le distanze la Confindustria, sono ostili i sindacati che non vedono risorse. L'attacco al cuore della riforma dell'Ulivo, come fu promesso, è stato fatto, ma ora c'è solo il vuoto.
"Il ministro Moratti è in difficoltà perché non ha idea di cosa siano i rapporti politici, snobba il Parlamento e non crea legami neanche con la sua maggioranza", afferma decisa Albertina Soliani, capogruppo della Margherita alla Commissione istruzione del Senato. "Sono soprattutto i cattolici centristi dell'Udc oggi a crearle dei problemi, non sono d'accordo con la scolarizzazione anticipata, non corrisponde alla loro idea d'infanzia e di famiglia. Azzardo: se ci sarà un rimpasto il prossimo ministro dell'Istruzione sarà dell'Udc. Ma anche Forza Italia non la sostiene: il presidente della Commissione istruzione, Franco Asciutti di Fi, aveva rilasciato giorni fa un'intervista in cui si diceva molto critico sulla sperimentazione. Lo stop venuto dal Consiglio dei ministri era già scritto. Ma oltre ai problemi politici ci sono questioni finanziarie, la Moratti non è riuscita a farsi dare soldi da Tremonti, la verità è che il governo non investe sull'istruzione".
Negli ultimi mesi si è sgretolato il fronte che ha sempre sostenuto la Moratti. "Anche la Confindustria oggi è perplessa", dice Maria Chiara Acciarini, senatrice dei Ds. "Gli industriali condividono l'idea del doppio canale per conseguire l'obbligo scolastico, approvano il progetto di dividere i ragazzi sulla base del ceto sociale e del censo ma hanno bisogno di una base culturale più forte anche nei corsi di formazione professionale". Se gli industriali stanno a guardare, i sindacati da tempo hano innalzato i cartelli della protesta. "Il ministro ha pensato che si potesse fare a meno del confronto, lo ha visto come una cosa rituale, inutile e facendo così ha sbagliato", spiega Enrico Panini, segretario della Cgil-scuola. "In un anno la Moratti non ha portato a casa nulla e sta facendo toccare al ministero profondi livelli di inefficienza. Non c'è liquidità, le prestazioni aggiuntive dei professori sono accreditate in busta paga con mesi di ritardo, le 30 mila assunzioni in ruolo programmate per settembre non si faranno. Il 50 per cento delle supplenze non sono state conferite in tempi regolari. Il ministro ha un'idea proprietaria della scuola, ha bisogno di distruggere quello che ha trovato a prescindere dal merito e si è isolata".
Il risultato più consistente per il ministro Moratti è stata la trasformazione della Maturità, l'esame di Stato ora si fa con una commissione di soli professori interni. "Una scelta fatta per risparmiare e anche un favore fatto alle scuole private", incalza Panini, "ma in questo modo è passato il messaggio che il ministro è favorevole ai "diplomifici" e questo ha preoccupato anche i conservatori sostenitori della scuola publica. Del resto con la Moratti è aumentato di molto il numero degli istituti parificati, ad alcuni però, come ha denunciato l'ex ministro Berlinguer, due anni fa era stata rifutata la parità perché non avevano i requisiti di legge e ora invece ce l'hanno.Perché?".
L'ex ministro Tullio De Mauro, come è nel suo stile, è pacato ma inflessibile nelle critiche: "Il ministro Moratti non ha preparazione in materia nè di scuola nè di pubblica amministrazione. Senza competenze è andata per la sua strada autorizzata dalla maggioranza. La Loggia aveva detto agli Stati Generali "vorrei leggi sulla scuola con un solo articolo: sono abolite tutte le leggi in materia scolastica". E lei si è sentita autorizzata a procedere dimenticando che la scuola è una grande impresa e non una piccola azienda". Il fronte dell'opposizione è compatto, per sapere cosa farà il governo bisogna attendere.


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