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Repubblica-Scuola, l'allarme dell'Ulivo- Il governo vuole distruggerla

Pagina 23 - Cronaca Roma, ieri convegno con la partecipazione di Fassino, Rutelli e Luigi Berlinguer, padre della riforma. "Disegno reazionario delle destre" Scuola, l'allarme dell'Ul...

25/11/2001
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la Repubblica

Pagina 23 - Cronaca
Roma, ieri convegno con la partecipazione di Fassino, Rutelli e Luigi Berlinguer, padre della riforma. "Disegno reazionario delle destre"
Scuola, l'allarme dell'Ulivo "Il governo vuole distruggerla"
Fassino: vogliono una selezione basata non sul merito ma sulle condizioni sociali
L'ex ministro della Pubblica Istruzione: bisogna sconfiggere il progetto di creare piccole "svizzere" per i figli dei ricchi
MARIO REGGIO


ROMA '#8212; "Dodicimila e 500 miliardi per la scuola nei prossimi cinque anni. Lotta dura, in Parlamento ed in ogni città, contro il disegno della destra di distruggere le scuola italiana. E per far questo, comitati provinciali formati da insegnanti, studenti e genitori". Parola di Piero Fassino. Dopo mesi di quasi silenzio l'Ulivo rialza la testa e lancia l'offensiva. Il segnale tangibile è arrivato ieri, in un convegno organizzato a Roma nella sala della protomoteca del Campidoglio, ed è stato lanciato dal neosegretario dei Ds Piero Fassino, dal leader dell'Ulivo Francesco Rutelli e dal padre della riforma, il senatore Luigi Berlinguer. Per Fassino è stata la prima uscita pubblica dopo l'elezione a segretario. E la sua presenza ha una chiaro significato politico: "Fin dal '96, nella campagna elettorale con Romano Prodi, l'Ulivo aveva posto tra le priorità del suo programma la scuola '#8212; ha ricordato Fassino '#8212; non tutto è riuscito e qualche limite c'è stato. Ma siamo coerenti con quel programma perché il sapere significa libertà per l'individuo. Questo governo, invece, pare abbia una sola parola d'ordine: destrutturare. Lo dicono Lunardi, Sirchia e la Moratti. Un'idea naif, primitiva, che fa capire che dietro non c'è alcun disegno organico. Un concetto è invece chiaro: la scuola deve selezionare in base alle condizioni sociali dello studente, non in base al merito. Tutto il contrario di quello che ha fatto negli ultimi cinquant'anni, quando tra mille problemi ha contribuito all'integrazione tra le varie fasce sociali e alla crescita del sapere e delle opportunità per milioni di persone". Poi è toccato all'ex ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer. Un intervento accorato, che è andato dritto al cuore del problema: "Abbiamo imparato la lezione, l'Ulivo è grato ai suoi elettori, ma ora basta con le amarezze e lavoriamo uniti per sconfiggere il disegno reazionario del governo delle destre. Dobbiamo essere uniti e batterci per sconfiggere questa destra aggressiva e incolta. E per fare questo occorre dare peso e ruolo ai docenti impegnati nella riforma, con loro dobbiamo fare ammenda. Il 55 per cento degli insegnanti ha votato per l'Ulivo, se il resto dell'Italia avesse fatto lo stesso non staremo qui a parlare di opposizione. Ma adesso torniamo a lavorare: il disegno del governo di creare piccole svizzere per i figli dei ricchi ha concluso va sconfitto giorno dopo giorno". Fine del discorso e applausi. Berlinguer non nasconde l'emozione.
La convention è stata chiusa da Francesco Rutelli: "Invito il ministro Moratti a ricevere gli studenti del Tasso e a cestinare i fax che le arrivano dal deputato di An Garagnini. Il suo numero verde, o nero, è di fatto un invito alla delazione di studenti e insegnanti che non sono in linea con il governo. Sono molto contento che la nostra colazione abbia iniziato a confrontarsi con la società sulla scuola. Tutti sanno che nel '96 vincemmo anche perché in molti nelle scuole si impegnarono a fondo. Da oggi possiamo ricominciare".


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