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Repubblica-Scuola islamica, prove di dialogo

provveditore Dutto offre ai ragazzi egiziani la possibilità di essere accolti nelle classi degli istituti pubblici Scuola islamica, prove di dialogo Vertice dal prefetto sulla sede di ...

12/09/2005
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la Repubblica

provveditore Dutto offre ai ragazzi egiziani la possibilità di essere accolti nelle classi degli istituti pubblici
Scuola islamica, prove di dialogo
Vertice dal prefetto sulla sede di via Quaranta
Ma molte famiglie arabe sono decise a tenere i loro figli a casa Parecchi di loro in questi giorni si trovano ancora all'estero
ALESSIA GALLIONE


teresa monestiroli
Avevano scritto alla città: "Aiutateci a trovare una soluzione". Un appello rivolto a tutti: dal sindaco Gabriele Albertini al cardinale Dionigi Tettamanzi. Fino al prefetto Bruno Ferrante, che oggi incontrerà i rappresentanti della scuola araba di via Quaranta e il direttore scolastico regionale Mario Dutto. Per cercare una via d'uscita. Un vertice per capire che cosa sarà dei 500 bambini di via Quaranta che non torneranno sui banchi dopo la lettera del Comune che ha chiuso la scuola per motivi igienici e strutturali. Anche se oggi, per quattordici ragazze sarà il debutto ufficiale alle superiori. Sederanno in classi miste. Con il velo. "Ma noi vogliamo andare avanti", ripetono da via Quaranta, dove i genitori sono pronti a impartire lezioni a casa, a piccoli gruppi di alunni. Anche se il presidente della Provincia Filippo Penati li invita a modificare l'atteggiamento: "Se i responsabili della scuola non cambiano strada verso un modello che favorisca l'integrazione, non saremo disponibili a sostenere quell'esperienza".
Difficile trovare una soluzione per via Quaranta. Perché le posizioni sembrano ancora molto distanti. Ieri si è svolta un'assemblea dei genitori: "Molti sono ancora in Egitto, ma erano presenti almeno due terzi delle oltre 200 famiglie", spiega il direttore Ali Sharif. E la maggior parte non vorrebbe iscrivere i bambini nelle scuole pubbliche. Padri e madri pronti a riportare i figli in Egitto o a organizzare piccole scuole a casa, riunendo gruppi di cinque o sei allievi. Per questo via Quaranta chiederà un aiuto per trovare un'altra sede dove far partire il progetto di un istituto straniero in attesa, tra due settimane, di presentare la domanda di parità almeno per la prima elementare.
Dall'altra parte ci sarà il direttore scolastico regionale Mario Dutto, che apre le porte degli istituti statali e sta studiando possibili modalità di inserimento che non siano traumatiche. "E in quel caso - dichiara l'assessore all'Educazione Bruno Simini - siamo pronti a collaborare a qualsiasi progetto approvato dal ministero". E proprio per mettere a punto un possibile piano di accoglienza, oggi si svolgerà un incontro in provveditorato. Ma al progetto di scuola straniera, Penati dice no: "La Provincia non ha competenze in materia, ma non voglio fare come il Comune che si copre dietro misere motivazioni. La richiesta del riconoscimento di scuola per stranieri e non per la parificazione equivale a mantenere una sorta di terra di nessuno".


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