Repubblica-Scuola, in 30 mila contro la riforma
Un serpentone di insegnanti, mamme e bambini per le strade di Milano per lo sciopero indetto dai sindacati Scuola, in 30 mila contro la riforma MILANO - Fanno il girotondo, e portano uno s...
Un serpentone di insegnanti, mamme e bambini per le strade di Milano per lo sciopero indetto dai sindacati
Scuola, in 30 mila contro la riforma
MILANO - Fanno il girotondo, e portano uno striscione più grande di loro, con la scritta "Difendiamo la nostra scuola", i bimbetti dell'elementare Corridoni. Invece i ragazzi del liceo Berchet stonano in coro "La scuola è una delizia senza Letizia", e la maestra dell'elementare Mugello ha scritto su un cartellone: "Le lingue? Inutili. All'estero ci facciamo capire con i gesti": le corna di Berlusconi, che ha disegnato a fianco. Sono tante migliaia, 30mila secondo i sindacati (ma per la questura 10mila) gli insegnanti, i genitori, gli studenti, il personale non docente, che ieri mattina hanno intasato il centro di Milano per lo sciopero generale della scuola indetto da Cgil, Cisl, Uil contro la riforma Moratti. Una folla che nessuno si aspettava, "superiore ad ogni previsione" dice il segretario regionale della Cgil scuola Wolfango Pirelli, che stima un 60% di adesioni allo sciopero.
Insegnanti e genitori hanno portato anche i bambini. Sono moltissimi, alcuni molto piccoli, addirittura in carrozzino, ma anche loro sono interessati, perché sono alunni delle elementari, delle materne e degli asili nido. Come Matteo, due anni, che porta un foglio con scritto: "Non voglio andare all'asilo a due anni e mezzo!". È un serpentone che si mangia la coda tanto è lungo quello che sfila in corteo da piazza Diaz a piazzetta S.Stefano, dove non ci stanno neanche. E il clima è di festa, da girotondo, da Palavobis. Ma i discorsi sono seri, perché il decreto emanato il mese scorso dal ministro dell'Istruzione, spiegano, a dispetto di un aumento di novemila studenti, taglia 1.185 cattedre in Lombardia: 536 nelle superiori, 475 nelle elementari e 174 nelle medie. "I tagli tolgono qualità alla scuola pubblica, mettono a rischio il tempo pieno e l'insegnamento della lingua straniera" accusa Renato Capelli, segretario regionale della Cisl scuola. Applausi. E ovazioni per "le ragazze dalla pancia fuori", quelle dell'Uds, l'unione degli studenti delle superiori, che hanno tirato su la maglietta e si sono scritte col pennarello sul pancino: "Abbiamo fame di cultura, ma non fame della cultura Moratti". Le sole bandiere sono quelle dei sindacati. E tanti cartelli fatti in casa: "Letizia troppi errori, i tuoi maestri ti bocciano", "A scuola con gioia ma senza Letizia", "No alla scuola degli optionals". "Voglio dire a Berlusconi che non siamo qui contro i nostri figli ma per tutelarli, per garantire loro un'educazione laica e pluralista" si scalda dal palco una mamma di Cinisello, e gli studenti fanno la "ola" come allo stadio. La protesta della scuola oggi si replica in Piemonte con un altro sciopero regionale. Domani tocca alla Liguria, poi alle altre regioni.
(r.b.)